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giovedì 18 dicembre 2014

BRACCIALETTI A RISCHIO COME ESEMPIO. UNA PROPOSTA PRATICA


L’Assessore Saitta mi ha dato risposte tecniche rincuoranti. Mi spiace che abbia risposto soltanto lui, perché credo che non sia un problema di carattere esclusivamente sanitario, ma più in generale di controlli che vengono posti in essere su materiali importati. In questo caso, si trattava di un potenziale rischio legato a ftalati; troppo spesso leggiamo notizie simili riferite a importazioni di materiali non certificati. Questo rappresenta un danno non solo di salute, ma anche per le nostre aziende che in certificazioni spendono molto, con costi che poi incidono sul prezzo finale e quindi sui consumatori. Controlli che costano ma che garantiscono qualità. La mia idea è che si attivi un controllo multidisciplinare per colpire non solo l’ultimo anello della filiera (il commerciante), ma a monte proprio l’importatore primario.
Sollecito la Giunta e il Consiglio a identificare strumenti operativi: ad esempio Arpa, che forse perderà alcune funzioni, potrebbe assumerne altre di maggiore controllo in questa direzione. I nostri prodotti manifatturieri vanno tutelati.





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