L’Assessore Saitta mi ha dato risposte tecniche rincuoranti.
Mi spiace che abbia risposto soltanto lui, perché credo che non sia un problema
di carattere esclusivamente sanitario, ma più in generale di controlli che
vengono posti in essere su materiali importati. In questo caso, si trattava di
un potenziale rischio legato a ftalati; troppo spesso leggiamo notizie simili riferite
a importazioni di materiali non certificati. Questo rappresenta un danno non
solo di salute, ma anche per le nostre aziende che in certificazioni spendono
molto, con costi che poi incidono sul prezzo finale e quindi sui consumatori. Controlli
che costano ma che garantiscono qualità. La mia idea è che si attivi un
controllo multidisciplinare per colpire non solo l’ultimo anello della filiera
(il commerciante), ma a monte proprio l’importatore primario.
Sollecito la Giunta e il Consiglio a identificare strumenti
operativi: ad esempio Arpa, che forse perderà alcune funzioni, potrebbe
assumerne altre di maggiore controllo in questa direzione. I nostri prodotti manifatturieri
vanno tutelati.
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