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lunedì 21 settembre 2015

ACSEL VALSUSA: QUALE PRESIDENTE PER L'AZIENDA RIFIUTI

AGGIORNAMENTO 30/9
Testo intervento in Aula 22/9/2015
Interrogazione a risposta immediata n. 649 presentata dal Consigliere Monaco, inerente a "Nomina Presidente del C.d.A. ACSEL S.p.A."

Il tema è ricorrente, si parla di costi della politica. E' un tema che abbiamo affrontato la scorsa settimana con un ordine del giorno votato unanimemente da quest'Aula, quando abbiamo notato che il Ministro per le sue competenze aveva scelto un residente di Avola quale Revisore dei conti di Alessandria; il che significa: 1.500 chilometri, per cui un valore di rimborso spese di 5.000 euro a fronte di uno stipendio lordo annuo di 14.000. Poiché è presente anche l'Assessore competente sulla materia, l'Assessore Saitta, vorrei fare un piccolo inciso: ha rinunciato formalmente soltanto il 18 settembre e credo soltanto con un'e-mail e non con una PEC, per cui anche lì potrebbero generarsi equivoci. Questo detto per inciso.
Su quella falsariga, scopriamo che nella nostra Regione alcuni continuano ad essere poco sensibili alla necessità del costo della politica immaginando sempre che esistano dei curriculum stratosfericamente "belli", che però sono raccolti in modo improprio.
Allora, presso l'ACSEL S.p.A. (Società gestione raccolta rifiuti delle Valli di Susa) si deve scegliere un Presidente, inoltre senza alcun'evidenza pubblica; questo è l'aspetto che mi preme di più di sottolineare. Pertanto, vengono raccolti dei curriculum e alla fine viene scelto un soggetto che è residente a Lucca! Lo stesso soggetto dieci giorni fa ha avuto un incarico a Rieti per gestire una società simile, ha gestito o gestisce ancora i Comuni di Messina e di Capannori ed ha un incarico presso l'Unione Europea a Bruxelles.
Per svolgere quest'attività, per cui è stato nominato soltanto ieri, riceverà un compenso di 12.000 euro lordi l'anno, ma a fianco di questo vi sono 10.000 euro per rimborso spese, 10.000 euro per indennità di missione e non capisco quale sia la differenza e se fa anche reddito, oppure è assimilabile al rimborso spese; inoltre, è stata aggiunta una terza quota e si dovrà discutere, relativamente ai premi di produzione, rispetto ai premi. Credo che lì possa esserci il trucco.
La domanda è la seguente: è pensabile che, con la necessità di rivisitare anche la trasparenza dei costi della politica, esistono ancora delle società, degli enti, peraltro a finanza solida - ricordo che questa società non ha bilanci con pendenze o passività, quindi non serviva un genio, ma una persona normale che continuasse a gestire bene, con questi costi? Insomma, "ci costa più la salsa che il pesce"! 25.000 euro di rimborso spese a fronte di 12.000 euro lorde di compenso. Tra l'altro, il neo Presidente ha appena dichiarato che sarà molto presente in videoconferenza.
Su questi temi credo di porre una questione; soprattutto sull'evidenza pubblica dei bandi, che siano trasparenti il più possibile, come facciamo per esempio per le nomine di quest'Aula, e che siano estesi il più possibile a tutti, che cosa è accaduto e come si può procedere successivamente in casi analoghi. *************






Domani sapremo qualcosa di più. 
Io ho fatto la mia parte, con l'interrogazione depositata il 30 luglio e quella a risposta immediata (question time) presentata giovedì 17 settembre. Intanto, un po' di documentazione e rassegna stampa. 





Luna Nuova 18 settembre 2015

SOLDI PER LA MONTAGNA: NO AL TAGLIO DEI FONDI ATO

I sindaci sono preoccupati...  la Città Metropolitana di Torino vuole ridurre i fondi per la manutenzione della montagna. 

Lavori nell'alveo di un fiume
Con un ordine del giorno chiedo alla Giunta di adoperarsi perché non succeda. 


MONTAGNA, MONACO (RETE CIVICA): ATO RIVEDA I TAGLI DEI FONDI AI COMUNI MONTANI

Presentato giovedì 17 settembre un ordine del giorno presso il Consiglio Regionale per opporsi ai tagli dei fondi Ato ai Comuni montani.
“I Sindaci dei Comuni montani sono molto preoccupati per l’ipotesi di taglio dei fondi Ato dall’attuale 5 per cento al 3 per cento, minimo stabilito per legge – dichiara il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Scelta di Rete Civica) – Si tratta infatti di finanziamenti puntuali e certi che servono agli enti montani per lavori di prevenzione del dissesto idrogeologico e hanno permesso, negli ultimi anni, lavori importanti che hanno contenuto i danni in occasione di precipitazioni intense”.
La Città Metropolitana di Torino ha riferito ai sindaci di voler diminuire i fondi; il motivo sarebbe il non completo utilizzo delle somme messe a disposizione, da parte di alcune Unioni Montane.
“Meglio sarebbe premiare i virtuosi e penalizzare, o aiutare nelle progettazioni, chi non li ha utilizzati negli anni passati – continua Monaco – Si tenga conto inoltre che in altre Province, come ad esempio Cuneo, i fondi destinati sono l’8 per cento della tariffa dell’acqua. Si configura così una diseguaglianza tra i diversi territori piemontesi”.
Si chiede quindi alla Giunta regionale di intervenire per impedire il taglio dei fondi Ato da parte della Città Metropolitana di Torino, come richiesto dai sindaci dei territori montani, e di riequilibrare sul territorio piemontese l’entità percentuale dei fondi dedicati.


Eco del Chisone 16 settembre 2015

martedì 15 settembre 2015

BASTA SPRECHI IN RIMBORSI SPESE: PASSA IL MIO ORDINE DEL GIORNO. PRESTO ALL'ESAME PROPOSTA DI LEGGE CON TETTI MASSIMI DI SPESA

COMUNICATO STAMPA

SANITÀ, MONACO (RETE CIVICA): BASTA SPRECHI CON I RIMBORSI SPESE PER I REVISORI DEI CONTI DELLE AZIENDE SANITARIE.
NOMINE MINISTERI TENGANO CONTO TERRITORIALITÀ E TETTI MASSIMI DI SPESA.

La Regione si impegna affinché il Governo faccia più attenzione alle nomine dei sindaci (revisori dei conti) delle aziende sanitarie. Il caso sollevato dal consigliere Alfredo Monaco (Rete Civica) è partito da un episodio singolo ma è diventato questione di carattere generale.
L’ordine del giorno 449 è stato approvato nella seduta del Consiglio Regionale del 15 settembre (34 sì, 2 non votanti) e l’assessore alla sanità Antonio Saitta si è impegnato a portare avanti l’impegno presso la Conferenza Stato-Regioni.

A questo fa seguito una proposta di legge già depositata, che sarà valutata in commissione in sede legislativa, per far sì che i revisori dei conti abbiano un tetto massimo di spesa per i rimborsi.

“Sono soddisfatto dell’esito positivo della mia proposta, che va in coerenza con la diminuzione del numero dei componenti del collegio, da 5 a 3 – dichiara il Consigliere Regionale piemontese Alfredo Monaco (Scelta di Rete Civica per Chiamparino) – Ora che ho incassato il voto favorevole di maggioranza ed opposizione, porterò avanti con più forza la proposta di legge che stabilirà un tetto massimo ai rimborsi spese”.

Infatti, gli emolumenti per i componenti dei collegi sindacali sono pari al dieci per cento dello stipendio lordo di un dirigente regionale; ma per quanto riguarda i rimborsi spese al momento non c’è limite massimo. Nella Proposta di legge si riduce questo importo al dieci per cento del rimborso previsto per un dirigente regionale in missione”.

Chiaro che a questo punto sia chi nomina sia chi viene nominato avrà maggiore interesse a una particolare attenzione alla territorialità del suo incarico.

“L’altro aspetto importante della norma che ho predisposto è che nei bilanci di tutti gli enti coinvolti si potranno scrivere cifre certe per i rimborsi, anziché cifre variabili secondo le spese”, conclude il Consigliere Regionale Alfredo Monaco.


Torino, 15 settembre 2015 

COLLEGIO SINDACALE ASL E ASO: INTERROGAZIONE E PROPOSTA DI LEGGE

Vi ricordate del "caso" Cannata, il revisore dei conti che il Ministero della Salute ha nominato all'Azienda Ospedaliera di Alessandria, da Avola in Sicilia? 


Cannata ha dichiarato ai giornali che rinuncia all'incarico, ma non vi è traccia di documento scritto...
OGGI 15 settembre in Consiglio Regionale si discute il mio ordine del giorno (n. 449) in proposito. 
Inoltre, ho presentato una proposta di legge affinché questi sprechi non si ripetano più, la trovate di seguito. 
In sintesi, se passa, i revisori dei conti avranno diritto a rimborso spese PER UN TOTALE ANNUO MASSIMO DEL 10 PER CENTO DELL'INDENNITÀ ANNUALE LORDA.



ORDINE DEL GIORNO 
OGGETTO: NOMINA RAPPRESENTANTE MINISTERIALE COLLEGIO SINDACALE ASO SS. ANTONIO E BIAGIO E CESARE ARRIGO - ALESSANDRIA

Premesso che
-          è in corso il rinnovo del collegio sindacale dell’azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria per il prossimo triennio;
-          la Regione Piemonte è chiamata ad indicare il nominativo del proprio rappresentante;
-          che il 22 luglio 2015 il Ministero della Salute ha provveduto ad indicare il proprio rappresentante e a comunicarlo al Direttore della Aso in oggetto e alla Direzione Sanità della Regione Piemonte con nota protocollata il 23 luglio, a firma del Capo di Gabinetto del Ministro, Cons. Giuseppe Chinè;
-          che il rappresentante designato è il Dott. Giovanni Luca Cannata, sindaco del Comune di Avola in provincia di Siracusa;
-          che il curriculum vitae del Dott. Cannata è certamente ricco di esperienze professionali;

Considerato che

-          Si tratta di una persona residente nel Comune di Avola (provincia di Siracusa), Comune in cui ricopre anche la carica di sindaco a partire dal 2012, oltre che essere Vice Presidente Vicario Anci Sicilia e Consigliere nazionale Anci;
-          Il Dottor Cannata risulta essere indagato per turbativa d’asta e truffa in merito a lavori per la realizzazione di impianti fotovoltaici in alcuni edifici pubblici di Avola (Sicilia.it, 19 maggio 2015 e altri quotidiani);


Considerato inoltre che
-          Il Ministero della Salute proprio in questi giorni annuncia di dover tagliare miliardi di euro di spesa sanitaria considerata impropria;
-          Che per motivi di costo (rimborso spese viaggio) e di funzionalità (lontananza effettiva del Sindaco del collegio sindacale) sarebbe forse stato meglio, per ragioni di opportunità, nominare persona altrettanto competente ma residente più vicina all’Azienda di cui si deve occupare;
-          che la persona nominata dal Ministero è indagata (seppure valga la presunzione di innocenza fino al giudizio);
-          che l’opinione pubblica è particolarmente sensibile a casi di sprechi di denaro pubblico e di incarichi multipli ricoperti dalle stesse persone;
       
Il Consiglio regionale impegna la Giunta

- A impegnarsi presso il Ministero della Salute per conoscere le motivazioni che hanno condotto alla scelta di tale rappresentante;

- A chiedere al Ministero della Salute che sia revocata la nomina del Dottor Cannata ed eventuali altre nomine con le medesime caratteristiche;

- A impegnarsi presso il Ministero della Salute e presso il Ministero delle Finanze affinché venga inserita come regola della scelta, nel futuro, in merito alla designazione dei rappresentanti ministeriali presso i Collegi sindacali, non soltanto la valutazione dei curricula, ma anche il criterio di territorialità e di minor spesa possibile per le Casse dello Stato.  

             

ED ECCO LA PROPOSTA DI LEGGE

Proposta di modifica della legge regionale 24 gennaio 1995, n. 10 (Ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali)

RELAZIONE


Il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 recante “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421” all’articolo 3, comma 1-quater, nell’ambito della disciplina dell’organizzazione delle Unità sanitarie locali, prevede il collegio sindacale quale organo delle Aziende sanitarie regionali.
Il collegio sindacale dura in carica tre anni ed è composto da tre membri, di cui uno designato dal Presidente della Giunta regionale, uno dal Ministro dell'economia e delle finanze e uno dal Ministro della salute (art. 3-ter, comma 3 del d. lgs. 502/1992). Tale composizione discende dagli impegni assunti in occasione della sottoscrizione, il 10 luglio 2014, del Patto per la Salute per gli anni 2014-2016 (art. 13) nonché dall’art. 1 comma 574 della legge 23 dicembre 2014 n. 190 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) i quali hanno ridotto il numero dei componenti, che erano 5 in precedenza.
Per quanto riguarda i requisiti, i componenti del collegio sindacale sono scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori contabili istituito presso il ministero di Grazia e giustizia, ovvero tra i funzionari del ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica che abbiano esercitato per almeno tre anni le funzioni di revisori dei conti o di componenti dei collegi sindacali (articolo 3-ter, comma 3 del d. lgs. 502/1992). I requisiti per la nomina dei componenti dei collegi sindacali devono garantire elevati standard di qualificazione professionale (art. 1 comma 574 della legge 190/2014).
Per quanto attiene il trattamento economico complessivo da corrispondere, l’art. 3, comma 13, del d. lgs. n. 502/1992 sancisce che l'indennità annua lorda è fissata in misura pari al 10% degli emolumenti del direttore generale dell'unità sanitaria locale e che al presidente del collegio compete una maggiorazione pari al 20% dell'indennità fissata per gli altri componenti.
Pertanto la determinazione dell'indennità spettante ai membri del collegio sindacale deriva dalla normativa statale, che la commisura - in una percentuale espressamente indicata - agli emolumenti del direttore generale dell'azienda sanitaria locale.
A livello regionale, la legge 24 gennaio 1995, n. 10 (Ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali) al comma 13 dell’articolo 13 riprende fedelmente il contenuto della disposizione statale, integrandola con la specificazione che ai componenti del collegio sindacale spetta, altresì, il rimborso delle spese di viaggio sostenute per lo svolgimento dell'incarico, nella misura prevista per i dirigenti regionali.
L’articolo 5 della l.r. 13 aprile 1995, n. 64 (Norme di salvaguardia per la programmazione sanitaria regionale) reca poi l’interpretazione autentica del citato articolo 13, comma 13, della l.r. 10/1995 e specifica che il rimborso delle spese di viaggio sostenute per lo svolgimento dell'incarico nella misura prevista per i dirigenti regionali, è interpretato nel senso della rimborsabilità delle spese connesse al viaggio e, quindi, comprensive, oltre che delle spese relative all'uso di un mezzo di trasporto, anche di quelle relative al vitto ed alloggio, se dovute ai sensi della normativa regionale di riferimento e nella misura dalla stessa stabilita.
L’avvenuta riduzione del numero dei componenti del collegio sindacale ha determinato un’inevitabilmente compressione dello spazio di designazione riservato alla Regione (da 2 a 1 componente) rispetto a quelli di nomina ministeriale, con conseguenze che rischiano, però, di vanificare il tentativo di efficientamento dei costi degli apparati amministrativi individuato dal Patto della Salute 2014-2016.
Si è infatti potuto constatare, di recente, che sono stati designati revisori che risiedono in località anche molto distanti rispetto all’ASL di cui si devono occupare e questo, inevitabilmente, implica  spese da rimborsare che costituiscono per la collettività un costo che non è appropriato.
Quanto è accaduto potrebbe ancora capitare in quanto, in assenza di un’espressa disciplina a livello statale riguardo ai rimborsi spese per i componenti dei collegi sindacali, non sono individuate regole per la scelta del soggetto da designare che tengano conto anche del criterio di territorialità e di minor spesa (fermo restando il possesso dei requisiti illustrati in precedenza).
Si intende così porre rimedio ad una situazione che rischia di comportare un esborso esagerato che non è assolutamente in linea con le finalità di contenimento della spesa e, anzi, determina un enorme aggravio mentre sono in atto tagli di miliardi nella sanità pubblica.
La presente proposta di legge intende quindi intervenire per ridefinire le modalità di determinazione dell’ammontare del rimborso in questione e, a tal fine, modifica il comma 13 dell’art. 13 della l. r. 10/1995.
La nuova formulazione, fermo restando che il parametro di riferimento resta il rimborso nella misura prevista per i dirigenti regionali, introduce la precisazione che lo stesso spetta, comunque, per un totale annuo massimo del 10% dell’indennità annuale lorda, rinviando ad uno specifico  regolamento della Giunta regionale le modalità di computo.

PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE



Proposta di modifica della legge regionale 24 gennaio 1995, n. 10 (Ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali)

 Art. 1

(Modifica all’articolo 13 della l.r. 10/1995)

“13. Ai membri del Collegio sindacale spetta una indennità annua lorda pari al 10 per cento degli emolumenti del direttore generale. Al Presidente del Collegio spetta una maggiorazione pari al 20 per cento di quella fissata per gli altri componenti. Ai membri del Collegio sindacale spetta, altresì, il rimborso delle spese di viaggio sostenute per lo svolgimento dell'incarico, nella misura prevista per i dirigenti regionali e, comunque, per un totale annuo non superiore del 10 per cento dell’indennità annuale lorda. La Giunta regionale, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge, sentita la commissione consiliare competente, approva un regolamento per disciplinare le modalità di computo del rimborso.”.




FUNGHI: ECCO PERCHÉ LA VAL SANGONE NON HA AVUTO LO SCONTO




VAL SANGONE, SCONTO SULLA TESSERA FUNGHI:
NON APPLICATO POICHÉ L’UNIONE DEI COMUNI
NON È COSTITUITA COME MONTANA
GRAVI PROBLEMI ANCHE PER I FINANZIAMENTI

Nel territorio della Val Sangone la possibilità di ridurre di un terzo il costo della tessera per la raccolta funghi non ha potuto trovare applicazione. 
Nonostante l’emendamento specificamente predisposto, come da richieste dei boulajour, proposto all’interno della Legge finanziaria regionale e che è stato votato a fine aprile, la Val Sangone è rimasta tagliata fuori, a differenza di altri territori in cui i cercatori hanno usufruito dello sconto.
Il proponente, il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Scelta di Rete Civica per Chiamparino) spiega il perché: “Mi dispiace che proprio i boulajour della Val Sangone siano rimasti tagliati fuori, ma il fatto che in altre zone del Piemonte l’emendamento che ho scritto abbia portato i suoi frutti dimostra la sua valenza e la sua efficacia”. Il testo infatti è stato pubblicato sul Bur ed è pienamente operativo: ciò che manca, è la possibilità per la Val Sangone di applicarlo.
Il “problema” è nella definizione degli Enti che possono decidere l’applicazione dello sconto per i residenti: “L’Unione dei Comuni Val Sangone non è Montana poiché tarda a recepire le funzioni previste. In questo modo non può applicare lo sconto perché non di sua competenza – dichiara il Consigliere Monaco – A causa delle lentezze degli amministratori valsangonesi si è persa una possibilità per l’economia locale. Inoltre, sono state date informazioni contraddittorie quando non addirittura scorrette da parte dei funzionari preposti”.
Per andare incontro alle esigenze dei cercatori di funghi, il Consigliere Monaco ha richiesto all’assessorato all’ambiente la redazione di una circolare esplicativa che permetta anche alle Comunità montane in regime di commissariamento (prorogate fino a fine anno) di poter applicare lo sconto, che è in fase di redazione in questi giorni. 



“Il problema politico è però più vasto della questione-funghi: la mancata costituzione dell’Unione Montana dei Comuni causa disguidi in diversi campi; soprattutto per l’impossibilità di partecipare a bandi europei per richiedere finanziamenti, situazione che considero molto grave – dichiara Monaco - È ora che il Presidente si dia da fare per arrivare in tempi brevi alla piena operatività dell’Unione Montana Val Sangone”.


Oggi 15-9-2015 sul bisettimanale Luna Nuova ampio articolo

mercoledì 9 settembre 2015

COMMISSIONE LEGALITÀ: PROPONGO CONCORSO PER LE SCUOLE



Oggi prima riunione della “Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi” in cui si è discusso di caporalato nella vendemmia e delle minacce a un giornalista. Condivido le azioni che la Commissione intende portare avanti su questo tema e ho presentato una proposta su cui lavorare.
Penso che la lotta alla mafia e la promozione della cultura della legalità possano avere successo se si agisce a livello di sistema educativo e contemporaneamente sul sistema territoriale/sociale, in modo da isolare e quindi sconfiggere i mafiosi. 
Per questo motivo ho proposto che la Commissione istituisca un Concorso a tema per le scuole piemontesi, dall’infanzia alle secondarie di secondo grado, in modo che all’interno delle aule si prenda atto del problema, lo si affronti e discuta, e che gli studenti possano proporre i loro argomenti con le modalità espressive che riterranno più opportune. Un modo per avvicinare anche i più piccoli – che sono il nostro futuro – al tema, per un fermo e deciso NO alle mafie.

Nelle prossime sedute della Commissione Legalità interna al Consiglio Regionale porterò uno schema di proposta operativa. 

mercoledì 2 settembre 2015

TIROCINI DI ADOZIONE LAVORATIVA A DISTANZA PER DISABILI



Presentata giovedì 30 luglio la
PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE
Modifica alla legge regionale 22 dicembre 2008 n. 34 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro)
RELAZIONE
La presente proposta di legge, nel rispetto di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999 n. 68 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), promuove e sostiene la formazione e l'occupazione di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro in quanto portatori di disabilità, promuovendo l'attuazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione nell'accesso al lavoro.
Ritenendo il diritto al lavoro e ad un’adeguata qualità della vita obiettivi primari da perseguire per ogni persona e, soprattutto, per le fasce più deboli della popolazione, la proposta di legge si inserisce nel vigente contesto normativo volto a favorire l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili, introducendo un ulteriore strumento: il tirocinio di adozione lavorativa a distanza.
L'idea nasce da una riflessione su due punti critici della legge n. 68/99: da un lato la difficoltà di ottemperare all'obbligo di assunzione da parte di piccole aziende che operano in contesti troppo complessi e dall'altra il gran numero di persone con grave disabilità iscritte ai centri per l'impiego.
Il tirocinio di adozione lavorativa a distanza per persone disabili è uno strumento di integrazione socio-lavorativa a favore di persone disabili con problematicità tali da non poter essere collocate in alcun modo in un contesto produttivo aziendale ma inseribili solo in un ambito protetto con tempi e modi personalizzati. In questo modo, eliminati gli impedimenti di natura ambientale e relazionale connessi all'attività lavorativa, anche le persone portatrici di gravi disabilità possono accedere al mondo del lavoro, attraverso percorsi di accompagnamento.
Detto percorso si incardina nell'ambito dei servizi e delle modalità di collocamento mirato di cui all’articolo 11 della legge 68/1999 e viene attivato dai servizi competenti in accordo con aziende soggette agli obblighi di cui alla medesima legge, così favorendo l’inclusione lavorativa delle persone disabili che, presentando particolari difficoltà, resterebbero emarginate .
La proposta di legge inserisce un nuovo articolo (art. 34 bis) nell’ambito della legge regionale 22 dicembre 2008 n. 34 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro) che, agli articoli 34-36, disciplina la promozione dell’inserimento lavorativo delle persone disabili.
Riprendendo l’impianto strutturale dell’articolo 34, l’articolo 34 bis dispone che la Regione e gli enti locali promuovono percorsi individuali di accompagnamento al lavoro attraverso tirocini di adozioni lavorative a distanza e che le province, attraverso i centri per l'impiego, procederanno all’individuazione dei soggetti che possono accedervi sulla base degli indirizzi stabiliti dalla Giunta regionale che individuerà anche le procedure e le modalità per dare attuazione ai tirocini in questione.