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martedì 24 maggio 2016

Istituto Musicale Rivoli: bisogna investire in questa eccellenza del territorio

Mercoledì 18 maggio sono intervenuto al Consiglio Comunale di Rivoli convocato in seduta straordinaria per parlare del futuro dell'Istituto Musicale. 
Ecco il comunicato stampa e l'articolo di Eva Monti su Luna Nuova

COMUNICATO STAMPA

ISTITUTO MUSICALE RIVOLI:
IL SINDACO FACCIA IL POLITICO E NON IL TECNICO
E INVESTA IN QUESTA ECCELLENZA


Il Sindaco fa il tecnico e alla fine non rassicura nessuno sul destino dell’Istituto Musicale Città di Rivoli.
 Per questa istituzione, l’Istituto Musicale Città di Rivoli, si utilizza il verbo “esternalizzare”, e ci si trincera dietro le spiegazioni dei funzionari, quando serve invece una visione politica, un sogno.
 L’investimento in cultura ripaga sempre, è un investimento a lungo termine che può arricchire la Città: si veda il caso della vicina Torino che “a suon di cultura” è stata una delle mete turistiche più visitate negli ultimi anni e si è completamente trasformata, in positivo.
 “Sono lieto che anche al Sindaco Dessì siano arrivati i “mormorii” che serpeggiano in Città e che vorrebbero già assegnata la prossima concessione dell’Istituto e che abbia  rassicurato che queste voci non rispondono al vero. Ne consegue che non vedremo nei fatti concretizzarsi queste voci”, afferma il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Rete Civica), intervenuto al Consiglio comunale aperto di mercoledì 19 maggio.
 “Penso che i cittadini vadano ascoltati; dal flash mob di sabato scorso, dagli interventi e dalla partecipazione al Consiglio aperto, dalle testimonianze dei tanti studenti, si evince l’attaccamento e la passione verso l’Istituto.
I politici debbono fare i politici e non i tecnici e quindi operare delle scelte.
Se un bando ci deve essere, che metta al primo posto la trasparenza nell’assegnazione e stabilisca criteri di eccellenza e titoli nella qualità dell’insegnamento”, conclude Monaco.







giovedì 19 maggio 2016

ADELMO CERVI E LA COSTITUZIONE

 






Il 5 maggio scorso è stato ospite a Giaveno Adelmo Cervi, figlio di uno dei sette fratelli Cervi uccisi dai fascisti in provincia di Reggio Emilia nel 1943.
Un uomo schietto, che ora si batte per la Costituzione. Si può essere d’accordo o meno sulle Riforme costituzionali, mi pare comunque importante riportare alcune delle cose che ha detto quella sera davanti a un folto e interessato pubblico.

“La gente va valutata per quello che fa e non per quello che dice. Racconto la storia della mia famiglie per una testimonianza e ancora di più perché ci sproni a cosa dovremmo fare per essere degni di questi martiri, lottando contro le ingiustizie che abbiamo oggi. Bisogna sognare di creare mondi di giustizia e se non ce la facciamo, almeno tramandare a figli e nipoti per la speranza di avere un giorno mondo migliore. Dire ciò che si sente dentro e cosa portare avanti. Dobbiamo partecipare comunque anche se è pesante e io so cosa vuol dire quando le cose vanno di traverso. Votare sempre. I diritti li abbiamo conquistati, la repubblica democratica e il poter discutere, mentre mio padre non poteva farlo. Dobbiamo essere orgogliosi di poter festeggiare il 25 aprile. La Costituzione italiana è una delle migliori nel mondo per dare speranza di mondo giusto a tutti; è un'arma potente che non è stata usata. La mia battaglia è che ogni partito al primo punto dica che sia applicata la costituzione, e alle riforme ci penseremo dopo. Bisogna rivendicare i propri diritti.  Inoltre la Costituzione dice che ogni cittadino deve avere un minimo come garanzia e non è così. Costituzione è arma efficace per fare cose insieme. Non un minuto di silenzio, ma un minuto di grida!”

La storia dei Fratelli Cervi si trova cliccando qui



GIAVENO INCONTRA CUBA NEL NOME DI DINO POGOLOTTI

Lo scorso sabato 7 maggio ho partecipato con piacere alla mostra dedicata a Dino Pogolotti “Al di qua e al di là dell’Oceano” presso Villa Favorita. Un’esposizione realizzata dalla dott.ssa Alessandra Maritano per il Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo, per testimonianza di come un emigrato giavenese abbia costruito ad Avana, capitale di Cuba, un quartiere di edilizia popolare, il “barrio Pogolotti”, fra il 1910 e il 1911.

 


L'allestimento della mostra è stata fortemente voluto dal neonato Circolo Giaveno – Val Sangone “Dino Pogolotti”, sezione locale dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba che si è presentato subito dopo presso il Circolo cubano “El Colonial Mantilla”, dove verranno ospitate le sue attività.
Presenti il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba
Sergio Marinoni e il Coordinatore regionale del Piemonte, Piercarlo Porporato.
Il segretario del nuovo circolo cittadino è Luca Calcagno:  “Pogolotti è il diamante su cui sta Giaveno – ha evidenziato – ed è un collegamento tra una cittadina e una capitale, per di più non europea. Ancora, con una capitale di uno Stato da due anni a questa parte sempre in prima pagina dei giornali”.
Un saluto anche da Giorgio D’Aleo, il presidente del Museo dell’Emigrazione, “è necessario
oggi riflettere sul tema dell’emigrazione, perché questa parola significa sempre essere immigrati in
un altro posto”.
Nel mio intervento ho salutato con favore questa nuova realtà associativa e auspicato che iniziative come questa siano più frequenti, perché testimoniano libertà e fratellanza.




Ospite d’onore all’inaugurazione la delegazione cubana formata da Acela Caner Roman,
Delegata e membro non professionale del Comité Ejecutivo Municipal del Poder Popular del
Municipio di Marianao, l'Avana; Eugenio Suarez Perez, Direttore della Oficina de Asuntos
Históricos del Consejo de Estado, e Lesbia Vent Dumois, Membro del Consejo Técnico Asesor del
Consejo de las Artes Plásticas y del Consejo Editorial de la Revista Arte Cubano. Apprezzamenti
per la mostra da parte degli ospiti arrivati da Cuba: “questo lavoro permette di rinsaldare il legame
tra la vostra città e il barrio – le parole di Acela Caner – e siamo davvero felici di poter lavorare con
voi in sinergia con Pogolotti”, ha commentato giocando sulle parole “Sinergia in Pogolotti”
l’accordo firmato nello scorso febbraio con differenti realtà italiane per promuovere lo scambio

culturale tra i due paesi.



Una legge per favorire la mobilità PER TUTTI

Ho presentato venerdì 13 maggio una proposta di legge regionale per l’istituzione del “REGISTRO REGIONALE DEI CONTRASSEGNI DISABILI”

Obiettivo: favorire la più ampia mobilità delle persone diversamente abili sul territorio regionale, consentendone una sempre maggiore inclusione sotto il profilo sociale.

Infatti, ad oggi, la circolazione e la sosta nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane è consentita, ai sensi del DPR 503/1996, a tutti i veicoli al servizio di persone detentrici di contrassegno disabile, qualora a tale aree sia autorizzato l'accesso anche a una sola categoria di veicoli per l'espletamento di servizi di trasporto di pubblica utilità. Il contrassegno disabili viene rilasciato dal comune di residenza, a seguito di apposita documentata istanza, e ha validità nazionale.

Il continuo incremento delle zone a traffico limitato nelle città della regione, con conseguente incremento dei controlli telematici degli accessi, rende sempre più indispensabile uno strumento in grado di snellire l'aggravio burocratico venutosi a creare, sia per le amministrazioni, relativo al controllo dei titoli autorizzativi emessi e agli eventuali adempimenti conseguenti, sia per i disabili tenuti a segnalare tempestivamente, in caso di passaggio in comuni diversi da quello che ha rilasciato il contrassegno, le targhe dei veicoli al loro servizio al fine di non incorrere in sanzioni non dovute.
Per ovviare a tale problematica alcuni comuni dell’Emilia-Romagna, con il comune di Bologna quale capofila, hanno aderito a un progetto volto alla realizzazione di una banca dati regionale per la regolazione degli accessi delle persone diversamente abili nelle aree a traffico limitato.
Anche la presente proposta di legge, proprio nell’ottica di perseguire i principi di efficacia ed efficienza evitando, da un lato, al disabile di dover segnalare ogni suo spostamento e, dall’altro, le difficoltà connesse all’esperimento dei controlli da parte delle amministrazioni comunali, ha previsto l’istituzione del Registro informatico regionale dei contrassegni disabili, gestito dalla Regione e implementato dai comuni che aderiscono all’iniziativa mediante la sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa (articoli 1 e 2). La sottoscrizione può avvenire direttamente o per il tramite delle associazioni degli enti locali piemontesi.
Le modalità di istituzione, implementazione e utilizzo del Registro verranno individuate con apposito provvedimento della Giunta regionale.
Infine, nella proposta di legge è stata inserita una clausola valutativa finalizzata al monitoraggio costante dei risultati ottenuti grazie all’approvazione della legge. Detto monitoraggio avviene tramite la predisposizione da parte della Giunta regionale di una relazione da presentare al Consiglio che, sulla base dei dati in essa contenuti, può  valutare eventuali miglioramenti al testo di legge.

CONTRO IL GIOCO D'AZZARDO, LA LEGGE

Dal 26 aprile il Piemonte ha una legge per minimizzare i danni da ludopatia.
I dettagli a questo link

La Valsusa 4/2/2016

SERATA SUL LUPO 27 maggio - GIAVENO

Nell'invitarvi a questa serata informativa, vi ricordo come la penso io:

LEGGI ARTICOLO

La locandina dell'iniziativa


Dall'Asl TO3:


La serata informativa del 27 maggio fa anche seguito ad un episodio che ha avuto un notevole risalto mediatico, recentemente accaduto e che aveva creato un certo allarmismo fra la popolazione residente: un boscaiolo/pescatore di Giaveno, aveva pubblicamente dichiarato di essere stato aggredito da un lupo nei pressi del Rio Fronteglio in Borgata Re .
Medici veterinari dei Servizi di Epidemiosorveglianza e Sanità Animale dell’ASL TO3, cui era pervenuta la segnalazione dai Carabinieri della locale Stazione avevano eseguito un sopralluogo finalizzato agli accertamenti sanitari di competenza.
Sono infatti demandate rispettivamente ai Servizi di Epidemiosorveglianza e di Sanità Animale delle aziende sanitarie l’analisi dei rischi relativi alle popolazioni di animali selvatici e sinantropici, la sorveglianza sui canidi “ad aggressività non controllata” nonché i controlli sanitari delle popolazioni selvatiche ai fini della tutela della salute umana e dell’equilibrio fra uomo, animale ed ambiente, oltre che attività di supporto ai pastori per le predazioni al bestiame domestico al fine del risarcimento dei danni da predazione ad opera di canidi.
Alla luce di quanto sopra, l’intervento in allora eseguito dai veterinari dell’ASL rilevò nel caso accaduto una lesione compatibile con una possibile aggressione di cane piuttosto che di canide (lupo compreso).
Sotto il profilo di sanità pubblica veterinaria l’accertamento eseguito non determinava quindi l’esigenza né di porre in atto alcuna misura di ordine sanitario pubblico né di indicare eventuali misure di tutela della pubblica incolumità agli Organi competenti. Si era comunque rilevata l’opportunità in sinergia fra gli organi competenti di migliorare l’informazione ai cittadini residenti sul territorio. 

La Valsusa 28/4/2016