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martedì 23 dicembre 2014

giovedì 18 dicembre 2014

BRACCIALETTI A RISCHIO COME ESEMPIO. UNA PROPOSTA PRATICA


L’Assessore Saitta mi ha dato risposte tecniche rincuoranti. Mi spiace che abbia risposto soltanto lui, perché credo che non sia un problema di carattere esclusivamente sanitario, ma più in generale di controlli che vengono posti in essere su materiali importati. In questo caso, si trattava di un potenziale rischio legato a ftalati; troppo spesso leggiamo notizie simili riferite a importazioni di materiali non certificati. Questo rappresenta un danno non solo di salute, ma anche per le nostre aziende che in certificazioni spendono molto, con costi che poi incidono sul prezzo finale e quindi sui consumatori. Controlli che costano ma che garantiscono qualità. La mia idea è che si attivi un controllo multidisciplinare per colpire non solo l’ultimo anello della filiera (il commerciante), ma a monte proprio l’importatore primario.
Sollecito la Giunta e il Consiglio a identificare strumenti operativi: ad esempio Arpa, che forse perderà alcune funzioni, potrebbe assumerne altre di maggiore controllo in questa direzione. I nostri prodotti manifatturieri vanno tutelati.





martedì 9 dicembre 2014

Due proposte per i disabili




In Consiglio Regionale abbiamo ascoltato i rappresentanti delle associazioni dei disabili: ringrazio chi ha portato qui la loro voce e chi ogni giorno si occupa di loro. L’attenzione a chi è in difficoltà non è una legge di natura ma è una conquista delle società civili. A breve presenterò due proposte: una sull’adozione lavorativa dei disabili, per dare lavoro e dignità a chi può offrire un valido contributo alla società; l’altra sulla creazione di una banca dati piemontese per concedere un facile accesso alle zone a traffico limitato per i veicoli dei disabili.

martedì 2 dicembre 2014

Sanità: alcuni esempi di sprechi da eliminare e altro...

Dibattito sul riordino della rete ospedaliera. La riorganizzazione è solo il primo passaggio, una volta finito il piano di rientro e rispettato il Patto della salute, allora si andranno a valutare dettagli puntuali (e territoriali) sull’erogazione dei servizi sanitari. Bene il controllo costante delle spese che si è avviato.
Ci sono poi enormi sacche di spreco su cui ancora dobbiamo intervenire:
1 - nei reparti amministrativi: mi chiedo come sia possibile che un’Asl debba avere una struttura complessa (che corrisponde a un primariato) per il settore Comunicazione per poi tagliare altri servizi.
2 - Nello smaltimento dei rifiuti sanitari speciali; si potrebbero risparmiare 5-6 milioni di euro l’anno capendo come mai rifiuti che vengono smaltiti come gli altri nell’inceneritore a un decimo di un euro al chilo costano alla Regione una cifra tra 1,50 e 5,50 euro al chilo.
3 - Rivedere la rete di emergenza perché non ha senso che le ambulanze (spesso donate) costino 240mila euro all’anno con un barelliere e un autista volontari.



Inoltre, chiedo di attendere le nuove assunzioni di infermieri prima di lasciar “andare via” dal Dea quelli che han chiesto il trasferimento al 118. Infine, ho ricordato che nella delibera si parla di terapie intensive cioè anestesia mentre scompare la rianimazione; questo espone al rischio di non avere in futuro reparti di rianimazione o di dare il primariato a chi non ha titolo adatto.
Aldilà del senso di responsabilità che come Giunta e come Consiglio dobbiamo prenderci per dare un futuro alla nostra sanità, restano comunque da identificare gli attori responsabili che hanno portato a questo sfascio, e mi riferisco a chi - per assenza della politica - si è appropriato dei temi sanitari suonandosela e cantandosela. 

giovedì 27 novembre 2014

Ebola: una riflessione sul medico di Eemergency

Sul medico di Emergency colpito da Ebola e ricoverato allo Spallanzani di Roma: vedo sulla bacheca dell’amico Ivo Cavallotto commenti assurdi alla notizia data dal tgcom24 (nella foto). 
Una delle risposte che si possono dare a chi scrive certe frasi dettate dall’ignoranza è quella di Cecilia Strada, di Emergency: “Certo che è triste avere un collega in ospedale e sentire in giro commenti tipo "se stavate a casa vostra non succedeva niente". fregatene e vivi felice, insomma.
è vero: se stavamo a casa, non succedeva niente. niente: non ci si sfiniva a lavorare in una tuta di protezione dentro la zona rossa. non si curava nessuno. non ci si sbatteva come matti per cercare di contenere la più grave epidemia di ebola della storia. non ci si dava da fare per evitare che il virus passi di paese in paese, vicini o lontani. e sicuramente nessuno rischiava il contagio.
se stavamo a casa nostra, potevamo stare sereni, tranquilli in poltrona davanti alla televisione, magari commentando con grande sicurezza quel che di brutto succede nel mondo. che succede anche perché troppe persone se ne fregano e "stanno a casa loro". ma noi non siamo fatti così”.

Poi però c’è da chiedersi cosa si può fare di più: su questa “emergenza” così come su altre emergenze sanitarie, il lavoro che deve fare la politica è quello della sensibilizzazione, dell’informazione, di uno sviluppo della cultura e della sensibilità che invece di far dire ad alcuni “poteva stare a casa sua” porti le persone a dire “meno male che qualcuno si prende questi rischi e questi mal di pancia”. La politica deve impostare riflessioni globali e dare risposte su come comportarsi, come collettività, in casi del genere.



Rete ospedaliera: il mio pensiero (in sintesi)

Ieri sono intervenuto durante il dibattito su “Adeguamento della rete ospedaliera agli standard della legge e applicazione del regolamento”, ovvero sul riordino della sanità piemontese. Ho ringraziato l’assessore Saitta per il coraggio di assumersi questa responsabilità dopo anni in cui ci sono state politiche sciagurate e assenza di governo della materia, e di guardare a una programmazione futura. Se molti miei colleghi hanno assunto posizioni “difensive” di determinate strutture o territori, io ho voluto evidenziare che sono variate le esigenze della sanità e per questo occorre cambiare i modelli di lavoro, adottando ad esempio quelli a matrice che garantiscono buone risposte in termini di occupazione posti letto. Se non si vede più l’etichetta “urologia”, tanto per fare un esempio, non significa che non ci sia, ma che il servizio viene erogato in modo diverso rispetto a prima.
Per troppi anni i politici hanno abbandonato a favore di altri soggetti le scelte, in particolare a tecnici che ci hanno imposto regole precise: saremo bravi se riusciremo a scappare da questo vincolo, riprendendoci la responsabilità delle scelte.
Nel dettaglio tecnico, anche se non è politica di competenza regionale, ho espresso riserve sui criteri degli “esiti”: se valutassimo solo in base a quei numeri, allora Candiolo sarebbe l’unica struttura di eccellenza.

Inoltre, ho rilevato che nel Patto della Salute vi sono elementi equivoci rispetto ad Anestesia e Rianimazione: non compaiono i posti letto dedicati. 

A questo link trovate il riassunto del dibattito di ieri

venerdì 21 novembre 2014

Se sie operatore sanitaro e vuoi partecipare al test dello stress lavorativo, clicca qui

martedì 11 novembre 2014

Approvata la mozione per il riordino 118-DEA

Sono molto soddisfatto della votazione in Consiglio Regionale: la mia mozione è passata a larga maggioranza. Scoprite cosa significa nel
video

Rosetta, la sonda che studia la cometa è anche un po' piemontese

Questa mattina interessante pausa del Consiglio Regionale per ascoltare dalla voce del responsabile, l’Ingegner Bruno Gardini, la storia dei progetti legati alla sonda "Rosetta" dell'Agenzia Spaziale europea. Rosetta studia la cometa  67P/Churyumov-Gerasimenko. Lanciata nel 2004, ibernata tra il 2010 e il gennaio di quest’anno, domani Rosetta manderà Lander Philae sulla superficie del nucleo della cometa, un evento mai realizzato prima. 


La tecnologia è tutta europea, in gran parte italiana, e vi ha contribuito anche il settore aerospaziale piemontese. Sono rimasto affascinato dalle spiegazioni di Gardini: la sonda realizzata dall’uomo ha raggiunto la cometa a 511 milioni di km dalla Terra e per la prima volta si esaminerà un nucleo che ha… 4,6 miliardi di anni di età. Tutti con il naso all’insù domani pomeriggio per vedere se la missione ha avuto successo.

Burnout: un gruppo di lavoro per la valutazione

Come vi avevo anticipato, questa mattina ho chiesto con interpellanza all’Assessore Saitta di avviare una valutazione nelle strutture sanitarie piemontesi sul livello di burnout del personale. Dopo avermi ringraziato per aver sollevato il tema, ecco la sua risposta: gli uffici lo hanno informato recentemente che c’è una determina dell’aprile 2014 che istituisce un Gruppo di lavoro regionale su “Progetto inerente lo sviluppo e la tutela del benessere e della salute organizzativa nelle aziende sanitarie e ospedaliere”. Erano già stati individuati referenti da diverse Aziende, e capofila l’Asl CN2 Alba-Bra. 


Essendo cambiato il Consiglio Regionale e non avendo il Gruppo di fatto mai operato, Saitta ha proposto di dare corso a questa determina definendone le modalità operative nella IV Commissione, quella dedicata alla Sanità. Quindi vedremo come rendere operativo il progetto in Commissione e vi terrò informati. 

lunedì 10 novembre 2014

Sindrome del burnout: domani in aula la mia interpellanza

L'interpellanza firmata anche da molti colleghi chiede all'Assessore alla Sanità di valutare in tutte le strutture sanitarie piemontesi il livello di burnout (traducibile per i non addetti in "stress lavorativo", anche se è più complesso) del personale che vi opera. Domani si discute anche la "famosa" mozione 79, quella del 118 per intenderci...clicca qui



domenica 9 novembre 2014

118... DUBBI CHE SONO CERTEZZE DA ANNI

Nessuna novità nella mozione che presento martedì prossimo in Consiglio...
http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/-ora-e-vera-emergenza-2776.html
...

118 e DEA: Nessuno scontro o contrapposizione

Martedì "dovrei" presentare la mia mozione sulla riorganizzazione del 118. Dico "dovrei" perchè in politica esistono infinite possibilità, dove la somma "due più due può anche dare quattro". Nella mia mozione non vi è alcun intento di scontro o di favoritismo di sistema. Però immagini come quella che vi propongo debbono indurre una riflessione: un paese civile non può avere un DEA, o Pronto Soccorso che dir si voglia, che abbia regolarmente le barelle da campo, come se l'area fosse colpita da un disastro. Purtroppo questa è una normalità nei DEA della provincia di Torino. La mia proposta è quella da cui partono anche i presunti esperti di emergenza territoriale e cioè l'integrazione fra DEA e 118. La soluzione invece vedrebbe una netta separazione fra i due comparti, come se il paziente potesse essere spaccato in 2: quello fuori ospedale e quello in DEA. Mi batto e mi batterò per questo, senza dubbio alcuno. Ma come si fa, dico, come si fa a mettere una vecchina su una barella da campo per tutta la notte. Vergogne come queste devono essere eliminate.

giovedì 6 novembre 2014

Intossicazione da funghi e laboratorio analilisi

Un caso di una signora ed il marito con sospetta intossicazione da ingestione da funghi. Ingresso in DEA il sabato pomeriggio, Si prova a telefonare al laboratorio di riferimento regionale e si scopre che è chiuso dalle ore 16 del sabato fino al lunedì mattino... Mi si segnala il fatto e mi attivo: telefono al Direttore Sanitario dell'ente dove insiste il laboratorio additato. Cascata di quesiti ed arrivano le risposte: è vero! Il laboratorio è effettivamente chiuso dal sabato pomeriggio al lunedì ma ciò non significa che è prudente non mangiar funghi nel week end. L'esame sulle urine, che conferma la diagnosi, ha solo ed esclusivamente valore di conferma di una evidenza clinica e strumetale. Allo scopo anche il Prof. Salizzoni, particolarmente attento al problema, considerato che gli episodi più gravi devono essere sottoposti a trapianto di fegato, ha fornito 2 articoli scientifici a corroborare la scelta. Pertanto possiamo mangiare tranquillamente funghi nel w.e., a condizione che siano stati rigorosamente controllati dal micologo!
Clicca al seguente link per la documentazione https://drive.google.com/file/d/0B9T4eXMYEm5naEg0YWRCYmRGQjQ/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0B9T4eXMYEm5nRDBndDZta0hEbjA/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0B9T4eXMYEm5nQVY3RjdLOGJjWnc/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0B9T4eXMYEm5naTY1QnhJdkZwMkE/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/0B9T4eXMYEm5nSnVkczlGbGZpVW8/view?usp=sharing

lunedì 3 novembre 2014

118, MOZIONE SULLA RIORGANIZZAZIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA

Una mozione che mi vede primo firmatario, insieme ad una nutrita e qualificata pattuglia di Consiglieri, tesa a bloccare una delibera della IX Legislatura, sarà in discussione durante in Consiglio Regionale di domani. L'applicazione sarebbe una jattura per l'emergenza sanitaria della Regione ed un dissanguamento ulteriore in un settore dove si richiedono enormi sacrifici.
"Lo Spiffero", spulciando fra le righe dell'Ordine del Giorno di domani, ne ha fatto il tema d'apertura di oggi. E' evidente che il fuoco mio e dei miei colleghi è amico nel senso di sbarramento in favore dell'Assessore Saitta.
Domani potrà ascotare tutta la verità sull'emergenza sanitaria.
Vai al seguente link:
http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/-scontro-sulla-riorganizzazione-18871.html

mercoledì 22 ottobre 2014


La settimana in Consiglio Regionale

Cliccando sul link qui sopra potrete vedere il videoriassunto delle attività del Consiglio Regionale della settimana scorsa. Dura solo cinque minuti, e c'è anche il mio intervento sulla situazione finanziaria. Buona visione!

Dopo le "spese pazze", noi risparmiamo


mercoledì 15 ottobre 2014

BILANCIO REGIONE PIEMONTE 2014

Bilancio Regione Piemonte: la situazione è più drammatica di quanto pensassimo. Voglio esprimere apprezzamento per le linee d’azione indicate dal Vicepresidente Aldo Reschigna, in particolare per tre aspetti: il coraggio di aver finalmente messo mano alla revisione del bilancio, l’umiltà con cui ha presentato al Consiglio i conti e la loro crudezza e infine la serietà con cui propone un piano di risanamento. È chiaro che le cure siano pesanti, perché quando i malanni sono seri, altrettanto debbono essere le terapie: in tal senso sono d’accordo con il “disboscamento” della giungla delle partecipate. Non bisogna lasciare indietro nessuno, ma chiedere di più a chi ha di più da dare. Sulla sanità sono disponibile ad aiutare la giunta nel valutare come e dove revisionare la spesa. Nessuno di noi può esimersi dalla responsabilità del compito che ci spetta, la giunta sta agendo con buon senso come “un buon padre di famiglia” e ognuno deve dare il suo contributo sul percorso tracciato.


CHI SONO

la mia biografia sul sito ufficiale del Consiglio Regionale del Piemonte
qui

martedì 14 ottobre 2014

BENVENUTI

Benvenuti nel blog in cui racconto la mia attività di Consigliere Regionale del Piemonte.
Uno strumento importante anche per i Vostri suggerimenti e consigli.