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giovedì 19 gennaio 2017

LAVORO: DEVE ESSERE PER TUTTI


Questa è una proposta di legge per favorire i tirocini lavorativi per disabili.

La proposta di legge n.152 che ho presentato l'anno scorso e che dovrebbe essere discussa a breve in Commissione Sanità promuove e sostiene la formazione e l'occupazione di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro in quanto portatori di disabilità, promuovendo l'attuazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione nell'accesso al lavoro.
Ritenendo il diritto al lavoro e ad un’adeguata qualità della vita obiettivi primari da perseguire per
ogni persona e, soprattutto, per le fasce più deboli della popolazione, la proposta di legge si
inserisce nel vigente contesto normativo volto a favorire l'inserimento e l'integrazione lavorativa
delle persone disabili, introducendo un ulteriore strumento: il tirocinio di adozione lavorativa a
distanza.
L'idea nasce da una riflessione su due punti critici della legge n. 68/99: da un lato la difficoltà di
ottemperare all'obbligo di assunzione da parte di piccole aziende che operano in contesti troppo
complessi e dall'altra il gran numero di persone con grave disabilità iscritte ai centri per l'impiego.
Il tirocinio di adozione lavorativa a distanza per persone disabili è uno strumento di integrazione
socio-lavorativa a favore di persone disabili con problematicità tali da non poter essere collocate in
alcun modo in un contesto produttivo aziendale, ma inseribili solo in un ambito protetto con tempi e
modi personalizzati. In questo modo, eliminati gli impedimenti di natura ambientale e relazionale
connessi all'attività lavorativa, anche le persone portatrici di gravi disabilità possono accedere al
mondo del lavoro, attraverso percorsi di accompagnamento.
Il mio intento è che la Regione e gli enti locali promuovano percorsi individuali di accompagnamento al lavoro attraverso tirocini di adozioni lavorative a distanza.

Ricordo anche la proposta di legge per favorire la mobilità dei disabili: la trovi cliccando qui sopra


Una proposta per l'attività dei Veterinari

Vi presento le mie proposte di legge che attendono la discussione in Commissione Sanità.
La prima riguarda l'attività dei Veterinari.



La proposta di legge introduce modifiche a una legge regionale (n. 4 del 3 gennaio 1997 Regolamentazione dell'esercizio dell'attività libero-professionale dei medici veterinari dipendenti dal Servizio sanitario nazionale) riconoscendo l’attività libero-professionale intramuraria dei medici veterinari dipendenti del Servizio sanitario nazionale.
Il provvedimento è composto da 3 articoli, che stabiliscono le modalità di esercizio. Il primo, in quali strutture è svolta l’attività libero-professionale intramuraria dei veterinari dipendenti del SSN: strutture interne messe a disposizione dall’Azienda sanitaria locale, strutture esterne che rispondono ai criteri di congruità e idoneità per l’esercizio dell’attività medesima, studi professionali o domicilio dei richiedenti. Ad esclusione delle attività svolte in strutture interne o presso il domicilio dei richiedenti, è previsto che il professionista sottoscriva una convenzione annuale rinnovabile con l’azienda sanitaria di appartenenza, sulla base di uno schema tipo approvato.
A un regolamento di attuazione, adottato dalla Giunta regionale, compete la definizione delle modalità per garantire l’effettuazione delle prestazioni libero-professionali da parte dei medici veterinari sul territorio dell’ASL di appartenenza, in relazione alle tipologie dei destinatari (animali d’affezione o animali da reddito) e alle specifiche caratteristiche dell’attività. Compete inoltre a tale regolamento la disciplina della determinazione dei volumi di attività libero professionale complessivamente erogabili che non possono prevedere un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto, della gestione del servizio di prenotazione delle prestazioni intramurarie e delle ipotesi di incompatibilità tra l’attività istituzionale e l’attività intramuraria.

Dinè dij cartunè a Villarfocchiardo

I Barbis du Vilé: alcuni di questi suonatori si conoscono
e si divertono insieme da cinquant'anni!
Domenica 15 gennaio a Villarfocchiardo ho partecipato al "Dinè dij cartunè", per festeggiare S.Antonio Abate, protettore degli animali domestici e dei lavoratori della terra. 
Oltre duecento persone hanno condiviso il pranzo, partecipato all'incanto benefico, ascoltato i bravissimi musici "Barbis du Vilè". 
Ho promesso che organizzeremo presto un altro momento per rivederci, con la proiezione del film prodotto dall'assessorato all'agricoltura che si intitola "Pastori" e che rende il giusto omaggio alle tante persone che ancora portano avanti con passione e sacrificio lavori come allevatore, agricoltore o pastore, soprattutto in zone disagiate come quelle montane. 

I Rudun che sono andati all'asta

Con il presentatore Luigi Franco detto Patachin

Con Giorgio Cugno e Franca Re

Bruno Sada dimostra come suonano bene i Rudun!

I Barbis du Vilé suonano davvero bene!

Guido Giai è il battitore dell'incanto
La Valsusa del 19 gennaio 2017

E queste sono le bellissime e bravissime Priore della Festa: da sinistra Tiziana Carnino e Monica Meyer Gai (2018), poi Ingrid Tomassone e Marina Listello che hanno organizzato l'edizione 2017.








martedì 10 gennaio 2017

CARO AMICO TI SCRIVO...






Arrivati a metà mandato del Consiglio Regionale, mi sembra giusto stilare un breve bilancio della mia attività a Palazzo Lascaris. Come promesso da candidato, ho dedicato gran parte della mia attività di Consigliere al miglioramento della qualità dei servizi sanitari sia per i cittadini che per gli operatori del settore, intervenendo su questioni specifiche nei diversi ospedali e su altre più generali inerenti la gestione organizzativa.
Finalmente si esce dal Piano di Rientro: avendo ora sotto controllo la disastrosa situazione debitoria ereditata dal passato, si esce dal vicolo cieco dell’impossibilità a decidere sui temi di sanità, e quindi si può tornare anche ad assumere personale in ambito sanitario.

La mia azione è contro gli sprechi evitabili: dall’anno scorso, grazie a una mia proposta di legge, si recuperano circa due milioni di euro all’anno – restituiti ai malati in servizi – semplicemente rivedendo le norme sui revisori dei conti nelle aziende sanitarie.
Continuo a preoccuparmi del miglioramento delle condizioni di accoglienza e trattamento di chi si rivolge ad ospedali piuttosto che ad ambulatori per chiedere aiuto; così come mi sta a cuore il benessere delle condizioni lavorative degli operatori, battendomi per migliorarle.
Ma molto c’è ancora da fare!

Anche sulla disabilità ho cercato di dare un contributo: ho proposto, ad esempio, un registro dei contrassegni che permetta di entrare nelle aree ZTL dei diversi comuni piemontesi senza doversi preoccupare di fare telefonate preventive ai singoli Comandi di Polizia Municipale piuttosto che far ricorso al Prefetto; così come l’idea di scorporare dal calcolo dell’Isee l’assegno di accompagnamento e infine portando avanti una proposta di legge per tirocini lavorativi in favore di chi ha difficoltà riconosciute.

Un altro risparmio è l’abolizione della pensione ai genitori degli stranieri (assegno sociale ai genitori ricongiunti di extracomunitari residenti in Italia). Sì, avete capito bene: si tratta di una norma che considero non equa verso gli Italiani, persino scandalosa. Nel solo Piemonte spendiamo oltre 17 dei 350 milioni che regaliamo in Italia ai genitori degli stranieri. Ho scritto una legge che elimina questa vergogna e spero che verrà discussa ed approvata nei prossimi mesi. 

Sempre in temi di minore spesa (e ricordo che il Consiglio Regionale ha risparmiato e restituito quest’anno 6 milioni e 700 mila euro) ho appreso con simpatia che un autorevole onorevole ha proposto – semplificando - di equiparare lo stipendio dei politici al reddito della loro vita precedente l’elezione, esattamente la proposta che avevo fatto io nel 2015. Peccato che non sia stato fatto.
Il racconto di 30 mesi di intenso lavoro fra la gente ed in aula non si esaurisce, ovviamente, in questi risultati sinteticamente riportati.
Allo stesso tempo non ho ovviamente sottratto il medico al territorio e, sebbene in aspettativa e senza assegno, continuo ad essere al servizio di chi ha bisogno. Questo perché penso che un chirurgo è patrimonio sia della gente che dell’ospedale e va conservato.


Sperando che sia stato gradito questo resoconto l’augurio, con il Nuovo Anno, è di serenità e maggiore sicurezza per le famiglie. 

CACCIA, TREDICI SPECIE DI VOLATILI PROTETTE





Il 20 dicembre scorso si è discusso e approvato il disegno di legge 219 che inserisce il divieto di caccia per tredici specie.
Surreale tutta la pantomima messa in atto dal centrodestra. L’assessore infatti ha semplicemente fatto una legge normale dichiarando il divieto di caccia per alcune specie che sono già in sofferenza numerica a causa dell’antropizzazione o dell’esubero di altre specie. È davvero esigua la quota di cacciatori interessata a questi animali.
Secondo me il tema è un altro, quello della gestione del territorio. Infatti, non casualmente, coloro che oggi alzano le barricate contro la legge, ovvero a favore dell’abbattimento di queste specie, sono gli stessi che non hanno mai messo nei piani venatori queste specie, ma anzi hanno anche azzerato la legge sulla caccia per evitare il referendum e per poter gestire il territorio in modo improprio. In particolare era per alcuni forse meglio stare sotto la legge quadro nazionale, la 157, in modo vago, mantenendo uno status quo che ha permesso ad alcuni di avere delle rendite di posizione, a danno sia della Regione che dei cacciatori onesti e rispettosi delle regole. Con la nuova legge regionale che verrà, sarà richiesta una gestione molto più precisa e puntuale anche dal punto di vista contabile.
Chi avesse proprio piacere di andare a caccia di volatili potrebbe rispondere all’appello dell’assessorato che ha chiesto di abbattere uccelli nocivi come i corvidi, principale minaccia dei passeracei.  Il vero tema degli interventi dell’opposizione è la gestione del territorio, per questo cominciano a scaldare i motori in vista della discussione della nuova legge che disciplinerà l’argomento.