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giovedì 23 febbraio 2017

Piccoli Comuni crescono – Proposte per il futuro





È il titolo della serata che si svolgerà giovedì 9 marzo con inizio alle 20,15 presso il Salone Polivalente di Valgioie in borgata Chiapero.
Un incontro con alcune personalità che stanno portando avanti progetti per i piccoli Comuni, e in specie montani, per fornire idee ed esempi per rivitalizzare piccole comunità.
Valgioie va al voto amministrativo a maggio; la serata vuole fornire spunti a coloro che si candideranno al governo del paese.
Interverranno il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Gruppo Rete Civica) che illustrerà canali di finanziamento regionale; il responsabile dei progetti di Uncem Piemonte, Marco Bussone, profondo conoscitore dei sogni e delle realizzazioni dei Comuni piemontesi; il sindaco di Pomaretto Danilo Breusa che porterà la sua esperienza in particolare nel campo delle energie rinnovabili e Gabriele Iussig, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino che parlerà della nuova legge regionale che riconosce e promuove le associazioni fondiarie.
Modera la giornalista Elisa Bevilacqua. 

“Anche i piccoli Comuni, e anche quelli montani, possono avere ambizioni grandiose. Possono ipotizzare di creare benessere, coesione, sviluppo e, perché no?, posti di lavoro. Guardarsi intorno, conoscere esempi di chi “ce l’ha fatta”, di chi ha attirato finanziamenti e dato una svolta a un prevedibile futuro di declino di un paese montano, trasformandolo in un luogo di turismo o di produzione: è la sfida della serata. Progettare è il primo impegno di chi si appresta a proporsi alla guida del paese, ma anche dei cittadini che possono portare il loro contributo, per il bene di Valgioie e della Val Sangone”. Al termine, piccolo rinfresco con prodotti locali. 

DISSERVIZI NEGLI AMBULATORI DEL PRESIDIO DI GIAVENO


A seguito di numerose lamentele sui disservizi riscontrati dall’utenza, ho presentato un’interrogazione urgente (question time) all’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta. Verrà discussa nella prima seduta del Consiglio Regionale, presumibilmente martedì 28 febbraio.

Nel dettaglio, sono citati gli ambulatori di cardiologia e di fisiatria dell’ex ospedale.
Riguardo a cardiologia, un utente ha denunciato al quotidiano torinese Cronacaqui - tramite l’associazione Adelina Graziani che si occupa di casi di malasanità - di essere stato rimandato a casa senza visita nonostante la prenotazione. Malato di cuore, pensionato, aveva prenotato una visita cardiologia lo scorso 8 febbraio, ma dopo aver atteso il suo turno, si sarebbe visto rimandare a casa poiché era l’undicesimo quando ne “passavano” soltanto dieci. La direzione sanitaria ha risposto al giornalista che il problema era stato dettato dal "pensionamento improvviso" di un cardiologo. 
Rispetto a fisiatria-fisioterapia pazienti segnalano problemi di sospensione di alcuni servizi da gennaio 2017, questo, per quanto ne so, a causa dell’assegnazione al medico referente di altri diversificati compiti, geograficamente dispersi, impoverendo il territorio originario cioè il nostro. In altre parole, il medico fisiatra sarebbe stato mandato dall’Asl a coprire altri incarichi in altri distretti, oltre ai diversi che già aveva in luoghi anche molto lontani, come Torre Pellice.
Tutto questo in una valle a fortissima presenza di anziani.

Quindi chiedo all’assessore di “conoscere quale è il futuro dei due servizi ambulatoriali stanti i problemi riscontrati, e il destino in solido dei servizi dell’ex presidio ospedaliero”. 

venerdì 17 febbraio 2017

SOVRAFFOLLAMENTO DEA RIVOLI

Di seguito domanda e risposta in merito al sovraffollamento del Pronto Soccorso di Rivoli, in particolare nella giornata del 4 febbraio scorso.


INTERROGAZIONE
Ospedale di Rivoli – Catena di comando in caso di sovraffollamento Dea
Premesso che:
- sabato 4 febbraio si è manifestato presso il Dea del P.O. di Rivoli un sovraffollamento che non dipende da picchi influenzali o da situazioni di emergenza
- già al mattino presto i posti in barella presso il Dea di Rivoli erano esauriti
- per ovviare all’esaurimento dei posti in barella in Dea è stato ordinato di reperire ulteriori barelle presso l’ottavo piano
- l’aggiunta di barelle temporanee ha generato aumento di pazienti e di parenti degli stessi
- visto il sovraffollamento, il personale ha ripetutamente cercato di parlare con il medico reperibile della direzione sanitaria per evidenziare che in quella situazione non si potevano garantire assistenza adeguata, cure nei tempi congrui e sicurezza di pazienti e operatori
- non si poteva altresì garantire un tempo di attesa ragionevole al triage con conseguente fermo di ambulanze
- in una tale situazione il personale può essere portato a errori di valutazione che possono nuocere ai pazienti e che possono portare ad azioni giudiziarie
- le norme di sicurezza all’interno dei locali del Dea non hanno potuto essere rispettate
- il regolamento che l’azienda Asl TO3 ha promesso per l’organizzazione delle visite dei parenti non è ancora in vigore

Interroga l’assessore 
Per conoscere la composizione e il funzionamento della catena di comando in tali situazioni ovvero perché essa non abbia funzionato nel giorno citato, non rispondendo quindi alle linee guida dell’organizzazione sanitaria che stabiliscono in questi casi esattamente chi deve intervenire e che cosa deve fare.


RISPOSTA
L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha risposto all’interrogazione n.1431, presentata dal consigliere Alfredo Monaco (Scelta di Rete Civica), sul sovraffollamento del Dea dell’ospedale di Rivoli (To).
L’assessore ha risposto che, come accaduto in molte altre realtà piemontesi, anche al Pronto Soccorso di Rivoli si è registrato un aumento di accessi, con punte massime di 243 in 24 ore, e un aumento di codici rossi. In considerazione di ciò, da dicembre scorso è stato istituito un piano con un’unità di crisi per far fronte alle emergenze. Sull’emergenza segnalata dal consigliere riguardo la giornata dello scorso 4 febbraio, Saitta ha precisato che le criticità si sono manifestate fin dalle 8 del mattino, che il direttore sanitario è stato prontamente allertato e che non vi è stata alcuna situazione di insicurezza né per gli operatori né per i pazienti.

giovedì 9 febbraio 2017

Turismo nelle Terre Alte: ottimi spunti dal convegno di Susa



Mercoledì 8 febbraio al convegno di Susa sullo sviluppo del turismo nelle Terre Alte sono emerse alcune interessanti considerazioni. È stato presentato il progetto della Val Susa sul cicloturismo, un progetto di ampio respiro che coinvolge diversi comuni nel tentativo di attrarre una categoria, quella del turismo della mobilità slow e sostenibile, sempre in crescita. La quota di turisti stranieri cresce, ma come hanno sottolineato sia i funzionari regionali che gli operatori del settore, occorre proporre pacchetti originali, unici, emozionali, partecipativi. Due ambiti in cui si può investire di più sono le gare sportive e tutto ciò che è legato al turismo enogastronomico (produzione e trasformazione dei prodotti agricoli). Importante rivolgersi non soltanto al turismo classico, ma pensare a un turismo “per tutti” includendo i disabili, le famiglie, la terza età: per ognuna di queste categorie i vari attori (Comuni, imprenditori, ristoratori, albergatori) devono prendere i dovuti accorgimenti per favorire l’esperienza completa di soggiorno.
Durante la giornata presentato anche il rinnovato sito de La Bottega dell’Alpe, che racchiude 150 eccellenze agroalimentari dei territori montani che chiunque può ordinare con un semplice clic. Con piacere riporto le parole del coordinatore del progetto, Marco Cavaletto: "Con questo nuovo sito abbiamo voluto dare la possibilità a tutti, non solo in Piemonte, di scegliere i prodotti di montagna Bottega dell'Alpe e inviarli in tutto il Paese. Crediamo sia importante, a prezzi anticrisi, poter veicolare le nostre eccellenze. Questo è un modo per generare sviluppo, fare marketing territoriale, aiutare le piccole imprese, agricole, turistiche e artigiani, a presentare quanto fanno nelle nostre Terre Alte. Da sole non riuscirebbero a fare e-commerce. Molto spesso, queste piccole realtà territoriali sono tra le poche, se non le uniche, imprese presenti nei loro Comuni di montagna. Hanno un ruolo economico, ma anche sociale, fondamentale. Garantiscono posti di lavoro e opportunità per i paesi. Hanno bisogno di sostegno e appoggio nella comunicazione e nella promozione: è un ruolo che Uncem vuole continuare a interpretare”.



Nuovo ospedale unico Asl TO5




Martedì 9 febbraio in Commissione si è parlato dell’ospedale unico dell’Asl TO5, quello che verrà costruito nella zona industriale di Moncalieri.
Condivido che l’ospedale vada fatto e anche presto, perché quell’area ha bisogno di sostituire i tre vecchi ospedali esistenti, Chieri, Moncalieri e Carmagnola, il che non significa chiuderli. Ma l’ospedale va realizzato bene. Che senso ha aver impiegato due anni e mezzo, che beninteso sono pochi, con sacrifici, per venire fuori dal piano di rientro per poi sentir dire dai tecnici che ci sarà necessità di realizzare una “vasca di laminazione” dal costo di 600mila euro? Da quanto affermano comitati e associazioni ambientaliste, la vasca di laminazione in questione serve ad arginare l’acqua contro il rischio alluvioni visto che quell’area è stata alluvionata nel ’94 (e ci sono dati contrastanti riguardo all’ultimo evento alluvionale del novembre scorso), quindi perché scegliere un posto in cui si debbono investire 600mila euro mentre scegliendone un altro si sarebbe potuto risparmiarli e dedicarli alla sanità vera e propria? L’assessore Saitta mi ha risposto che quei soldi saranno investiti dal Comune nel caso in cui si scegliesse quella determinata area. Ma sono sempre soldi dei contribuenti, diamine!
A questo punto della discussione allora ho domandato all’assessore se c’è ancora la speranza di rivedere la decisione della giunta, visto che c’è anche un ricorso al Tar di diversi comuni dell’area. Perché se c’è speranza, discutiamo, ma seriamente con dati alla mano e ascoltando tutti, ricevendo in audizione – o perlomeno rispondendo alle lettere che hanno inviato – sindaci, comitati e associazioni ambientaliste; se viceversa la decisione è presa è inutile che continuiamo a convocare Commissioni sull’argomento.
A questa seconda domanda, Saitta ha risposto che “la scelta politica è stata presa e sarà difesa” e che “si attende l’esito del ricorso al Tar e poi si vedrà”.

Come potete immaginare, non sono per niente soddisfatto.