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mercoledì 31 maggio 2017

Valgioie: un convegno sulle piccole realtà che possono fare grandi cose

Venerdì 26 maggio ho partecipato con piacere al convegno organizzato dalla lista “Cambiamo musica a Valgioie” che candida a sindaco Fulvio Oberto. È stato un importante momento di confronto su alcune tematiche che mi stanno a cuore. Perché per guidare i Comuni serve concretezza, e serve farsi aiutare dagli esperti delle diverse tematiche. Valgioie non è facile da governare e chi si insedierà avrà qualche problema da risolvere; non basta un sindaco che venga mezza giornata a settimana, ci vuole qualcuno che viva il paese. E soprattutto che sappia “dove stanno i soldi”, nel senso dei finanziamenti che esistono ma che è sempre più difficile andare a prendere. Inoltre, bisogna sapere lavorare bene con gli altri territori.
Questo ho detto nel mio intervento; concetti che con parole diverse sono stati ripresi anche da Marco Bussone, vicepresidente Uncem che ha insistito sulla “necessità di creare occasioni perché da questi territori montani non si debba più scappare”. Angelo Tartaglia, Professore del Politecnico, ha presentato la proposta di legge sulle comunità energetiche che abbiamo preparato insieme e che porterò a breve all’attenzione del Consiglio. A questo link trovate la mia intervista radiofonica in cui spiego l'iter della legge.
Infine, Eleonora Girodo e Jacopo Spatola ci hanno parlato dello sviluppo del distretto turistico della Val di Susa, del lavoro che hanno condotto come Unione Montana di Comuni per entrare nella rete delle Vie Francigene (che può riguardare anche Valgioie e la Val Sangone) e in generale del turismo con la bici e di quello esperienziale.

Una bella serata con ottimi spunti.


 

Incontri

Martedì 30 maggio nella pausa del Consiglio Regionale ho conosciuto una persona eccezionale: Giuseppe Antonucci, presidente della Consulta Persone in Difficoltà. Approfondito con lui il discorso del Registro unico dei contrassegni disabili, diventato legge con il bilancio regionale, di come implementarlo e farlo conoscere (per maggiori dettagli vedi cliccando qui )
Molte idee bollono in pentola e farò quanto possibile per portarle avanti con convinzione, per migliorare la qualità di vita di tutti. Mi ha dato utili indicazioni, suggerimenti per proposte di legge, interrogazioni, temi da sviluppare... Lo ringrazio pubblicamente!

A presto per belle notizie.


Invito al convegno "Idee per il futuro"


Suolo, conoscerlo per proteggerlo


Il suolo, questo sconosciuto. Questo elemento che trattiamo male, che non sempre valorizziamo o conserviamo come si dovrebbe. Se ne è parlato a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale, nell’ambito della campagna di Legambiente #salvailsuolo, con la presentazione del libro di Matilde Casa, la battagliera sindaca di Lauriano che ho avuto il piacere di conoscere. 
Ha scritto con Paolo Pileri, urbanista, un libro che già dal titolo fa capire l’importanza dell’argomento: “Il suolo sopra tutto”. 
Matilde Casa è stata portata in giudizio in tribunale con l’accusa di abuso d’atti d’ufficio per aver reso agricolo un terreno che era edificabile, cambiando il piano regolatore. Ha raccontato: “La mia vicenda non è stata una passeggiata ma per fortuna si è conclusa felicemente. Ho subito nel 2014 un processo per aver approvato con il Consiglio Comunale un piano regolatore che diminuiva la superficie edificabile, unico caso in Italia. Non solo consumo zero, ma addirittura diminuito. Ho ricevuto un avviso di garanzia, non mi sono preoccupata, ma poi c’è stato il rinvio a giudizio e il processo è durato due anni. La parte più difficile è stata sentirsi sola, perché non soltanto non mi è stato dato un encomio per la mia scelta, ma addirittura sono stata perseguita. Da lì parte poi la parte positiva della storia, perché ad aprile dell’anno scorso sono stata invitata in Regione per un seminario, ho letto in pubblico il mio capo d’accusa che era “abuso d’ufficio” e ho visto che alle persone che ascoltavano sembrava impossibile che fossi stata accusata per questo. Da allora è partito il tam tam mediatico e ho avuto un aiuto, c’è stata persino la prima pagina del Corriere della Sera. La mia vicenda ha prodotto una forma di risveglio, le persone cominciavano a farsi delle domande. Sono stata prosciolta con formula piena perché il fatto non sussiste, e poi ho conosciuto Legambiente, che mi ha dato supporto e mi ha candidata finalista del premio nazionale Ambientalista dell’anno 2016, che ho vinto. Quindi sono passata dalla sfiga al successo, i più raffinati la chiamano resilienza”.
La parte del libro scritta da Pileri è più tecnica, e nel corso del dibattito ha incoraggiato urbanisti e amministratori a parlarsi di più: “L’urbanistica è diventata una lingua straniera, o la sveliamo a tutti o ce la teniamo per noi”, ha detto, propendendo ovviamente per la prima soluzione. 
La campagna si propone di raccogliere entro settembre un milione di firme per chiedere all’Unione Europea di introdurre una legislazione specifica sul suolo, riconoscendolo e tutelandolo come patrimonio comune. L’assessore Giorgio Ferrero ha ricordato che il Consiglio sta lavorando a un progetto di legge sul consumo del suolo, una legge che sarà impopolare ma necessaria: “C’è la dinamica immorale degli oneri di urbanizzazione che premiano i comuni che edificano, che poi hanno i consensi della gente perché possono dare i servizi. È come se un agricoltore ogni anno vendesse un ettaro del suo terreno: è chiaro che alla fine non ne ha più”.




martedì 30 maggio 2017

Foreste e gestione del legno, la Regione ci crede: convegno a Coazze

Il mio saluto accanto al sindaco di Coazze Mario Ronco
e al consigliere delegato alle attività produttive Carlo Marinari

Il Psr foreste vale 70 milioni di euro 
su sette anni.  

Molto interessante il convegno propedeutico alla giornata di fiera “Lu bo e la fejri”a Coazze, in cui si è parlato di filiera del legno e di utilizzo sostenibile e remunerativo del bosco. È un obiettivo a cui il Comune di Coazze sta tendendo, attraverso questi incontri periodici con le aziende forestali e gli operatori del legno. Un obiettivo che comuni vicini a noi, come quello di Usseaux, hanno già in parte raggiunto.
Come Consigliere regionale sono contento che la nostra Regione stia lavorando nella medesima direzione, sia con la legge sulle associazioni fondiarie (Asfo), sia con alcune misure specifiche di finanziamento previste dal PSR (piano sviluppo rurale). Da 15 anni si stanziano fondi specifici per la formazione professionale degli operatori del settore (misura 1) e sono stati istituiti gli albi delle imprese. Si punta molto sulla cooperazione (misura 16), con le sottomisure specifiche su innovazione, progetti pilota, cooperazione tra microimprese per condividere risorse o fasi di lavoro, costituzione di filiere legno-energia e per la gestione forestale associata.
Tenete presente che la nostra regione conta un milione di ettari di superficie di bosco, dieci anni fa eravamo a 850mila, c’è quindi un incremento; a questi dati bisogna aggiungere l’arboricoltura in pianura. 200mila ettari (un quinto) sono di castagneti, di cui il 90 per cento sono proprietà private e purtroppo molti abbandonati.  
Il sindaco del Comune di Usseaux Andrea Ferretti ha raccontato l’esperienza del suo Comune con la vendita di legna (in particolare di conifere di pregio) e la certificazione PFC delle foreste (che indica una gestione oculata, seria e responsabile del bosco, con tagli non predatori ma programmati).
Per informazioni vedere la sezione apposita del sito della Regione, in cui si trovano tutti i bandi cliccando qui
Nella stessa pagina si trovano molti esempi di progetti già finanziati e funzionanti da cui si può prendere spunto.



mercoledì 10 maggio 2017

In Francia con i Comuni gemellati

Lunedì 8 maggio ho partecipato insieme a rappresentanti delle amministrazioni di Giaveno e Coazze alle commemorazioni che in Francia ricordano la fine della Seconda guerra mondiale, avvenuta l'8 maggio del 1945. A Villargondran siamo stati accolti dal sindaco Philippe Rossi; questo comune è prossimo alla firma del gemellaggio ufficiale con Coazze. 
A Saint Jean de Maurienne, Comune gemellato con Giaveno, ci ha accolti il sindaco Pierre Marie Charvoz. In entrambi i paesi un'accoglienza straordinaria, con tutti gli enti e le associazioni. 

Un momento di confronto e di dialogo che il giorno successivo è stato suggellato dall'incontro degli studenti italiani e francesi. Nel giorno della Festa dell'Europa, 9 maggio, hanno suonato insieme l'Inno alla Gioia di Beethoven, l'Inno dell'Europa Unita. 
(Grazie ad Alessandra Maritano per le fotografie)






martedì 9 maggio 2017

Lupo, una convivenza possibile?

Ho avuto il privilegio di incontrare e ascoltare Kurt Kotrschal, esperto di fama mondiale sul tema del lupo (vedi qui).
Con il professor Kurt Kotrschal e la sua interprete


Il tema è senz’altro di attualità, generando entusiasmi in alcuni e preoccupazioni in altri. Conoscere con esattezza dati, numeri, essere informati sull’etologia della specie, sul suo comportamento, e nello stesso tempo pensare a soluzioni che possano far convivere tutti: agricoltori, cacciatori, ambientalisti, e il lupo stesso. In una parola: CONVIVENZA.

Il folto pubblico presente all'incontro di Cuneo del 29 aprile

Mi hanno particolarmente colpito alcuni punti della relazione del Professore.

Il primo: “In Svizzera tre branchi, nei cantoni Grigioni, Ticino e Vallese, quest’ultimo problema regolamentazione: se fanno danno di 15 pecore allora si spara a un lupo. È una misura totalmente irrazionale  che non porta a nulla perché se ne ammazza uno per far tacere la gente ma è il branco che ha ucciso le pecore, non un esemplare solo e specifico. È un buon esempio di come non fare”.
A destra, l'organizzatore Ezio Maria Romano,
al centro il moderatore Osvaldo Bellino e a sinistra il Professore


Il secondo: “Il lupo ha una sua autoregolamentazione che dipende dal territorio, si autoregola, ha un grande territorio e tiene lontani gli altri branchi, se si spara a un lupo si rompe l’equilibrio, i lupi si moltiplicano di più e faranno più danni perché quando il branco si sfalda, non cacciando più insieme si tende a prendere la preda più facile cioè la pecora”.


Il terzo: “Il lupo è un ecomanager. Dove torna il lupo la domanda che dobbiamo porci è: ne abbiamo bisogno? La risposta è Sì per diversi motivi, è un fantastico regolatore ecosistemico, sono come dei manager, si è visto a Yellowstone, dove ci sono i lupi ci sono molti animali più piccoli e più verde e alberi nel bosco (cascata trofica). Lui è un biologo ma gli interessa la questione etica, perché vogliamo obbligare gli africani a proteggere il leone o gli elefanti per farci piacere poi noi con il lupo vogliamo fare diversamente? Tutti gli animali hanno come noi gli stessi diritti di vivere sulla Terra”.

Voi cosa ne pensate?





Amianto: due convegni per informare, conoscere, prevenire e bonificare

Il 28 aprile a Casale Monferrato ho partecipato al convegno che dava il via al Tour delle Buone Pratiche - Amianto Zero che toccherà diverse città italiane in modo che le informazioni vengano condivise il più possibile. 
Come si opera, chi deve fare cosa, quali sono gli enti preposti ai controlli e alle bonifiche, aspetti legali e tecnici sono stati toccati con grande semplicità e chiarezza dai tanti relatori ottimamente combinati dal Direttore dell'Arpa Piemonte, Angelo Robotto. Emozionante il momento in cui è stata donata una pianta di Davidia in memoria dell'ingenere Stefano Rigatelli, che lavorava all'Assessorato regionale all'ambiente e che tanto si è occupato del tema. La stessa pianta che l'artista Gea Calzolari ha utilizzato per il Vivaio Eternot, il parco sorto dove una volta c'era la fabbrica di eternit. Nel mio intervento ho proposto di premiare Casale Monferrato come Città campione d'Italia dell'Eco-recupero poiché ha saputo trasformare un'area che era una fabbrica di morte in un luogo vivo, in cui le piante simboleggiano appunto la vita. Così come deve continuare ad avere vita il movimento che si batte per la rimozione dell'amianto e per una maggior informazione e consapevolezza possibile. 


 Gli amministratori locali sono i primi ad essere chiamati ad agire in situazioni di potenziale pericolosità, ad essi le altre istituzioni (Regione, Arpa, Asl, Stato) devono fornire sostegno, fondi, uno snellimento della burocrazia, apporti tecnici e scientifici. Oggi i rappresentanti delle città toccate dal problema erano in prima fila per imparare e per condividere le loro informazioni: una rete nazionale che con la nuova legge sugli ecoreati può agire in modo più incisivo.

Il Tour proseguirà a Monfalcone, Catania, Bologna, Lecce/Bari e Firenze, con il Friuli capofila del progetto.

Il 1° marzo 2016 il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato il Piano Regionale Amianto 2016-2020 in cui si fa una sintesi delle azioni in essere e di quelle da avviare (bonifiche, informazione, mappatura). Uno strumento per coniugare ambiente e salute. Con l’ultmo bilancio regionale si sono messe in campo risorse per chi deve rimuovere dalle sue proprietà piccoli quantitativi di manufatti contenenti amianto e risorse per i Comuni.


Il 9 maggio sono stato invitato a parlare ad un altro convegno sul tema, organizzato dall’Ordine degli Ingegnere e dall’Ordine dei Medici sempre con la regia di Arpa Piemonte. Siccome i professionisti, i tecnici, devono essere in grado di acquisire informazioni anche per la progettazione, l’aspetto della formazione mi pare fondamentale. 


 


Direi di più, tutto l’aspetto dell’informazione è prioritario nel Piano Regionale. Ecco cosa ho detto nel mio intervento: “Come è scritto nel Piano Regionale Amianto la salute è un bene comune. Il convegno di oggi mette in relazione tecnici e operatori di due diversi settori, quello ambientale e quello sanitario, perché è sempre più necessaria una sinergia tra le due componenti. Nel Piano sono delineati obiettivi e strategie operative fino al 2020, la più importante delle quali a mio avviso è quella dell’informazione e comunicazione. Infatti mappature e bonifiche sono a buon punto; con i finanziamenti previsti anche i privati sono spinti a denunciare il proprio immobile contribuendo alla salute di tutti. C’è anche il discorso dello smaltimento dei rifiuti, di cui abbiamo parlato nel convegno a Casale Monferrato, per cui si spera che l’evolversi delle tecnologie consenta un abbassamento del costo dello smaltimento e una maggiore sicurezza.
Ma l’informazione, sia degli operatori sanitari e in primis dei Medici di medicina generale, sia di chi è responsabile della sicurezza negli ambienti di lavoro come molti di voi, resta a mio avviso la parte principale: soltanto con una comunicazione corretta a partire dalla più tenera età si possono formare cittadini consapevoli. Vanno formati anche gli amministratori e i segretari comunali. Non è il caso di generare ansia, ma di dire la verità. A proposito di ansia, nel Piano regionale amianto si trova anche l’indicazione che qualora le malattie amianto correlate siano asintomatiche, è da valutare bene il tipo di interventi e anche di screening oncologici, che in alcuni casi potrebbero dare falsi positivi generando interventi inutilmente invasivi e appunto stress”.
Naturalmente la Regione ha messo nero su bianco il massimo sostegno per la ricerca e la sperimentazione nel campo della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie amianto correlate, oltre al sostegno di chi è malato.
Sono quindi importanti il proseguimento di tutti gli studi tecnici, il proseguimento della campagna di bonifica di tutti gli edifici pubblici e in particolare le scuole (per cui si stimano 150 interventi per un costo di 15-20 milioni di euro compresi il riutilizzo dell’edificio e l’efficientamento energetico, 5-10 milioni se soltanto bonifica): sono soldi certo ben spesi e prioritari per garantire un diritto prioritario, quello alla salute, sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 32”.