Dibattito sul riordino della rete ospedaliera. La
riorganizzazione è solo il primo passaggio, una volta finito il piano di
rientro e rispettato il Patto della salute, allora si andranno a valutare
dettagli puntuali (e territoriali) sull’erogazione dei servizi sanitari. Bene il
controllo costante delle spese che si è avviato.
Ci sono poi enormi sacche di spreco su cui ancora dobbiamo
intervenire:
1 - nei reparti amministrativi: mi chiedo come sia possibile
che un’Asl debba avere una struttura complessa (che corrisponde a un
primariato) per il settore Comunicazione per poi tagliare altri servizi.
2 - Nello smaltimento dei rifiuti sanitari speciali; si
potrebbero risparmiare 5-6 milioni di euro l’anno capendo come mai rifiuti che
vengono smaltiti come gli altri nell’inceneritore a un decimo di un euro al
chilo costano alla Regione una cifra tra 1,50 e 5,50 euro al chilo.
3 - Rivedere la rete di emergenza perché non ha senso che le
ambulanze (spesso donate) costino 240mila euro all’anno con un barelliere e un
autista volontari.
Inoltre, chiedo di attendere le nuove assunzioni di
infermieri prima di lasciar “andare via” dal Dea quelli che han chiesto il
trasferimento al 118. Infine, ho ricordato che nella delibera si parla di
terapie intensive cioè anestesia mentre scompare la rianimazione; questo espone
al rischio di non avere in futuro reparti di rianimazione o di dare il
primariato a chi non ha titolo adatto.
Aldilà del senso di responsabilità che come Giunta e come
Consiglio dobbiamo prenderci per dare un futuro alla nostra sanità, restano
comunque da identificare gli attori responsabili che hanno portato a questo
sfascio, e mi riferisco a chi - per assenza della politica - si è appropriato
dei temi sanitari suonandosela e cantandosela.
Nessun commento:
Posta un commento