Ho presentato una proposta di legge per vietare che i cani
vengano tenuti legati alla catena e per migliorare la qualità dell’ambiente in
cui si trovano a vivere.
“Modifica della legge regionale 26 luglio 1993, n. 34
(Tutela e controllo degli animali da affezione): divieto di detenzione dei cani
con la catena”
La presente proposta di legge si propone
di garantire il benessere e la tutela dei bisogni vitali dei cani vietando
quelle forme di maltrattamento, che si traducono nell’imposizione di
intollerabili condizioni di vita quotidiana da parte dei loro proprietari, o
comunque dei loro detentori.Integrando la generica protezione del benessere degli
animali da affezione offerta dalla legge 26 luglio 1993, n.34 (Tutela e
controllo degli animali da affezione), si è provveduto a introdurre
specifiche disposizioni aventi per oggetto rispettivamente il divieto della
detenzione dei cani con la catena, salvo che per ragioni sanitarie o di
sicurezza certificate dal veterinario, la previsione di una superficie minima
dei recinti all’aperto e di adeguati livelli di illuminazione e ventilazione
all’interno dei locali di ricovero dei cani.La
disciplina della superficie minima dei recinti all’aperto trae la sua
ispirazione dalla già esistente normativa in materia di detenzione dei cani in
spazi delimitati, di cui all’articolo 1 del regolamento 11 novembre 1993, n. 2 (Regolamento per la
Tutela e controllo degli animali da affezione).Grava
infatti sul proprietario del cane l’obbligo di farlo vivere in ambienti che ne
garantiscano soglie minime di benessere, al di sotto delle quali la sua vita
accanto all’uomo diventa una sorta di punizione o di ingiustificabile
maltrattamento, oggi non più tollerabile.Il
mancato rispetto delle disposizioni introdotte con il presente intervento
normativo comporta l’irrogazione ai loro trasgressori di una sanzione
amministrativa pecuniaria di centocinquanta euro ai sensi dell’articolo 15,
comma 2, lettera c), della legge regionale 34/93.
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