Sul magazine del Consiglio Regionale, "Notizie", che potete leggere sfogliandolo online
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c'è la mia opinione sulle Riforme costituzionali, nella rubrica Forum, e l'intervento ne "La voce dei gruppi", questo ve lo riporto integralmente
Libertà di movimento
Il nostro gruppo ha depositato una proposta di legge, la
212, per favorire la mobilità dei disabili. L’“Istituzione del Registro
regionale dei contrassegni disabili” consentirà a chi ha lo specifico
contrassegno sull’auto di potersi muovere con tranquillità in tutte le zone a
traffico limitato istituite dai vari Comuni, grazie al coordinamento di una
banca dati appositamente realizzata. Se infatti finora il disabile doveva
avvertire preventivamente i Comuni del proprio passaggio, o impugnare
successivamente la multa presa, con l’adesione dei Comuni al Registro, tramite
specifici protocolli, questo problema non si presenterà più. Si tratta quindi
di uno strumento, a costo relativamente limitato, in grado di snellire
l'aggravio burocratico venutosi a creare con la creazione di diverse zone
proibite al traffico, non solo per i beneficiari ma anche per le
amministrazioni, che non dovranno più controllare i titoli autorizzativi
emessi.
Ho sottoscritto con convinzione l’ordine del giorno 724
“Adozione di una disciplina nazionale in materia di biotestamento”. Anche in
questo caso si tratta in un certo senso di “libertà di movimento”, nello
specifico della libertà di disporre, quando si è in grado di farlo, le proprie
volontà nel caso malattia o altri impedimenti mettano in condizione di non
essere più in grado di intendere e di volere, in particolare di decidere in
merito alle terapie mediche. Dato che in campo medico è necessario il consenso
informato per sottoporsi alle cure, e che in alcuni casi questo non è più
possibile, l’ordine del giorno chiede l’impegno della Giunta presso il governo
nazionale perché si arrivi a una definizione univoca sul territorio italiano di
come normare la questione. Il biotestamento permetterebbe ai medici di
conoscere la volontà della persona in cura rispetto al sottoporsi o meno alle
terapie, anche nel caso in cui il paziente non possa più esprimersi.
Libertà di movimento è anche quella che si lascia
all’anziano bisognoso di cure quando queste gli vengono fornite al proprio
domicilio. È l’iniziativa Rsa aperte, presa dalla Giunta, sollecitata
dall’ordine del giorno 701 che ho firmato, che partirà in via sperimentale su
2000 anziani che potranno scegliere, invece del ricovero, un pacchetto di
prestazioni utili quali infermiere, fisioterapista, logopedista, operatore
socio sanitario a seconda delle esigenze. Oltre a consentire una miglior
risposta in termini di efficienza ed efficacia delle cure, la soluzione Rsa
aperte dovrebbe aprire anche qualche spiraglio occupazionale.
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