Martedì in Consiglio Regionale è stata discussa la mia
interrogazione 1114 volta a conoscere i costi di promozione della
manifestazione pubblica del 10 giugno scorso, quando alcune delle associazioni
venatorie hanno promosso una protesta contro la Regione. In particolare, volevo
capire se questi costi erano stati caricati sul bilancio degli Atc o
Comprensori. Ho invitato l'Assessore a colmare presto il vuoto legislativo con il provvedimento organico sulla caccia, facendo attenzione proprio alla governance.
L'assessore Giorgio Ferrero ha risposto che tutti gli ATC e
CA hanno dichiarato di non aver sostenuto alcuna spesa, ad eccezione di un
comprensorio alpino. Tale elemento è stato inserito fra quelli oggetto di
puntuale verifica. Da evidenziare che, i contributi regionali sulle spese per i
fini istituzionali, vengono concessi previa presentazione del bilancio
riclassificato predisposto dalla Regione.
Inoltre, ha ricordato che nella nuova legge si propone il dimezzamento del numero degli enti Atc e Ca (da 38 a 20) e il dimezzamento del numero dei consiglieri per ciascuno di essi. Sono enti privati con finalità pubbliche che ricevono ogni anno circa un milione di euro per il loro funzionamento oltre a una cifra variabile (2,5 milioni di euro nel 2015) per danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura.
Qui di seguito il testo dell'interrogazione e la risposta.
OGGETTO: Costi di promozione della manifestazione
pubblica del 10 giugno, indetta da 5 delle 7 Associazioni Venatorie previste
dalla L. 157/92
Premesso che:
- L’ambito
Territoriale di Caccia (o Comprensorio alpino) è promosso e costituto ai sensi
della l. 11 febbraio 1992 n. 157 per la gestione faunistica, ambientale e
venatoria del territorio agro-silvopastorale;
- L’ A.T.C. o
C.A. ha come finalità la gestione di territorio agro-silvopastorale per
attività venatorie, promuovendo la ricognizione delle risorse ambientali e la
consistenza faunistica, programmando gli interventi per il miglioramento degli
habitat nonché la gestione di eventuali zone di addestramento ed allenamento
cani;
- Nel capitolo
dei compiti non si trova alcuna citazione relativa all’organizzazione e
promozione di manifestazioni di piazza avverse alle decisioni di Istituzione
con compiti di indirizzo e programmazione;
- La Regione
Piemonte è istituzione che nell’ambito degli A.T.C. e C.A. si inserisce quale
organo di indirizzo, finanziatore e controllore degli stessi;
- Nel capitolo
delle spese non è prevista la possibilità di giustificare costi per promuovere
azioni contro o a favore della Regione Piemonte o rispetto ad altre Istituzioni;
Considerato che:
- la
“manifestazione di piazza” del 10 giugno 2016 in Piazza Castello a Torino,
indetta da 5 delle 7 Associazioni Venatorie previste dalla L. 157/92, per protestare
contro le scelte della Giunta Regionale in materia di attività venatoria ha
trovato vasta eco di promozione sulle bacheche e siti web degli A.T.C. e C.A.,
ed una raffica di messaggi SMS ha raggiunto tutti i soggetti potenzialmente
interessati al tema, per invitarli a partecipare alla suddetta forma di
protesta in piazza;
- l’invio di un SMS,
la pubblicazione su siti web o qualunque altra forma di pubblicità o trasporto
ha costi aziendali, fissi e variabili;
INTERROGA
la Giunta regionale,
a
verificare e riferire se i Commissari ed i Comitati di gestione di A.T.C. e C.A. hanno utilizzato danaro appartenente
al bilancio degli stessi per sostenere la pubblicità dell’evento, non
tipicamente istituzionale, ovvero per il noleggio di mezzi di trasporto, o rimborsando
eventuali costi di trasporto, valutandone la consistenza e chiarendo quali
provvedimenti si intendano adottare laddove emergano spese a carico di A.T.C. e
C.A. per la partecipazione all’evento indicato in oggetto.
Ed ecco la risposta:
La risposta dell'Assessore Ferrero |
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