Durante il
Consiglio Regionale di martedì 6 settembre, è stata discussa la mia
interrogazione 1170 sull’Istituto Musicale Balmas di Rivoli di cui abbiamo già
parlato diverse volte.
Di seguito il
testo dell’interrogazione e la risposta dell’Assessore alla Cultura Antonella
Parigi.
Premesso che
-
l'Istituto Musicale Giorgio Balmas
Città di Rivoli è un'istituzione pubblica con un Consiglio di Amministrazione
nominato dalle autorità comunali;
-
l'Istituto in oggetto rappresenta
un'eccellenza artistica per l'elevata qualità delle attività didattiche e musico-concertistiche
che sviluppa per la cittadinanza e per il Piemonte tutto;
-
la didattica in questione è
affidata a musicisti di primissimo rilievo, incaricati in ottemperanza ad un
bando di concorso nazionale tutt'ora in essere, attualmente con rapporto di
lavoro co.co.co;
-
in data 26/02/2016 il CdA ha
deliberato l'affidamento della didattica a terzi tramite un altro bando;
-
una parte della popolazione
cittadina ha espresso il proprio dissenso nelle sedi comunali più opportune,
paventando il depauperamento culturale, sottolineato da insegnanti e studenti
dell’Istituto;
Considerato che
con
pronunciamento della Corte dei Conti (Sezione regionale di controllo per il
Piemonte) del 22 giugno si è definitivamente sancito che le collaborazioni
co.co.co. possono essere prorogate fino a fine 2017;
INTERROGA
Il Presidente della Giunta
L’Assessore
- su
cosa si intenda porre in essere per mantenere l'elevato livello artistico e
professionale offerto ai discenti ed al pubblico piemontese, anche valutando la
stipula di idonei contratti agli insegnanti ed al personale regolarmente in
servizio presso la suddetta struttura, a tutela di un'eccellenza pubblica che
suscita l'enorme interesse e le pressanti attenzioni della popolazione;
- su quali norme la Regione Piemonte
possa mettere in atto per garantire la professionalità dei docenti in strutture
come quella rivolese e simili, affinché competenze, regole e controlli siano
determinati in modo univoco ed organico e non siano rimessi alla volontà dei
sindaci pro-tempore.
Ed ecco la risposta:
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