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martedì 21 aprile 2015

Riordino rete assistenziale territoriale

Questa mattina in aula l'Assessore Saitta ha presentato le linee guida della riorganizzazione dell'assistenza territoriale.
Ecco la sintesi del mio intervento:



- Apprezzo il complesso lavoro dell’Assessore Saitta e il fatto che quanto illustrato sia una bozza di linee guida sulle quali si può ancora intervenire.
- Spesso la medicina territoriale (esclusi i medici di famiglia) è di tipo difensivo, con personale non adeguatamente formato e senza gli strumenti adatti di diagnostica, mentre dobbiamo porre come punto quello della sicurezza. Ovvero: credo l'utente abbia l’impressione di ricevere un servizio che dovrebbe essere di pari qualità - o, almeno, di pari sicurezza - rispetto ad altre strutture e invece si innesca un meccanismo che rischia di essere vizioso, cioè quello del trincerarsi, da parte del presidio, dietro l’impossibilità di erogare dei servizi di alta qualità o di rispondere al quesito in termini diagnostici, perché mancano le strumentazioni che sono invece appannaggio di strutture di più elevata complessità.
- Distinguere bene per la popolazione la differenza tra Ppi, punti di primo intervento, e Pronto soccorso.
- Costituire un reale filtro sul territorio, prima dell’ospedale.
- ridurre la presenza dei dipartimenti e delle strutture interdipartimentali, sovradipartimentali, iperdipartimentali … che costano moltissimo e rendere la struttura amministrativa più snella.
- mettere mano alla gestione del sistema 118 e in particolare di quello notturno, che oggi è pagato a gettoni e quindi ad altissimo costo.


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