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martedì 11 ottobre 2016

Eurofidi: perseguire i responsabili e ascoltare le maestranze



Sin dal primo dibattito in aula del Consiglio Regionale a luglio, quando si cominciava a capire la
gravità della situazione di Eurofidi, ho sostenuto che andassero individuati i responsabili che nel corso degli anni hanno permesso di arrivare a questa situazione disastrosa.

Non ci devono essere facili assoluzioni: ritengo che gli amministratori che hanno delle responsabilità debbano assumersele.
Nel dibattito che si è svolto martedì 20 settembre ho ribadito questo concetto: nel privato, chi sbaglia così pesantemente non viene “riciclato” in altri ruoli simili, ma semplicemente non trova più lavoro.
Comunque di questo si sta occupando la Magistratura, che farà il suo corso.

Ora, nella situazione attuale mi preme sottolineare che la politica deve ascoltare i lavoratori di Eurofidi, perché oltre all’obbligo morale di salvaguardare il loro posto di lavoro, abbiamo quello di salvaguardare tutto il sistema delle imprese che si sono rivolte al Consorzio.
Si parla quindi di occupazione più in generale.

E chi meglio di altri può illustrare la situazione, per come si è creata, e soprattutto può fornire idee e progetti per il futuro se non i dipendenti stessi del Consorzio che ne sono l’ossatura e che finora hanno “mandato avanti la baracca”?

Per questo in III Commissione, durante l’audizione dei sindacati, ho posto attenzione alle proposte progettuali che arrivano da chi forse conosce i meccanismi meglio di tanti amministratori che si sono succeduti nel tempo, sollecitando a presentare al Consiglio idee per una soluzione condivisa.


Torino, 23/9/2016


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