Credo che oggi ci sia un problema di posti
letto non tanto commisurati alle strutture complesse o singole, c'è un problema
di rigidità di sistema all'interno, e parliamo solo ed esclusivamente di
sanità. Quando si parla di sanità sembra che si parli solo di sistema
ospedaliero; credo che, invece, si debba amplificare e aprire un attimo
l'angolo di visione per vedere gli altri sistemi che occorre integrare e sui
quali si deve lavorare, che devono aiutare il punto focale, cioè la rete
ospedaliera e il posto letto della persona che ha realmente bisogno di essere
curata. Parliamoci chiaramente: quando uno vuole essere curato non ha piacere
di andare in ospedale, ma si rende conto che è il posto dove sarà curato,
perché la malattia gran parte delle volte necessita di una cura ospedaliera per
i danni o i problemi collaterali che possono derivare, anche di tipo sociale; è
innegabile, avere un parente in ospedale non fa piacere a nessuno.
Però, c'è una rigidità: quando il pronto soccorso esplode - magari
per il periodo influenzale o altri periodi, per condizioni particolari, la
popolazione è numerosa e l'offerta è quella che può essere formulata - il
sistema si chiude a riccio, si difende, le strutture complesse provano a
difendere il proprio posto letto, provano a non prendere pazienti provenienti
dal pronto soccorso, che non sono di stretta competenza, perché poi hanno delle
difficoltà a gestirli. Immaginiamo l'ortopedico che al posto di un suo
paziente, che magari dovrebbe operare il giorno successivo, trovi un paziente
anziano che deve sottoporsi a una serie di valutazioni complesse e
multidisciplinari, che non sono di sua competenza; però, nessuno lo va a
guardare quel paziente, perché è nel reparto di ortopedia. Non so se riesco a
darvi questa visione di sistema, che diventa complicata, di gestione e anche,
per certi versi, con qualche margine di rischio per il paziente stesso.
Allora, occorre una quantità di posti letto facilmente accessibili
e incrementabili rispetto al sistema in dotazione di un pronto soccorso, di
un'astanteria o di un'OBI, come si chiamano adesso, nelle formule diversificate
rispetto alle astanterie di un tempo, ma che devono essere facilmente messi a
disposizione del sistema di accesso al pronto soccorso, quindi di gestione, che
non può essere misurata nelle poche ore o nei pochi minuti.
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