IL PIANO DI RIENTRO PORTA INEFFICIENZE
ALCUNI ESEMPI DI POSSIBILI RISPARMI
L'INTERVENTO NEL DIBATTITO DI OGGI IN AULA
SULL’AUMENTO DI STIPENDIO AI DIRETTORI DELLA SANITÀ
Nutro forti perplessità su quanto riferito dall’Assessore Saitta:
mi sta bene che il ruolo dirigenziale e manageriale di alta qualità vada
retribuito bene e alla pari di quanto succede in altre regioni, però non sono
state aggiunte informazioni sulle quali sarebbe meglio riflettere.
Saitta ha detto di aver dato un contributo a seguito di obiettivi
molto precisi ai Direttori generali; io mi sarei auspicato di veder valutare il
loro operato al termine del loro percorso, invece mi sembra che li abbia già
promossi tutti dando un certificato di garanzia per il futuro. Mi permetto di
far rilevare che la scorsa estate c’è stato in Provincia di Torino un caso
clamoroso, di un Direttore Sanitario che si è autopromosso e l’unica cosa che è
stata detta dall’Assessorato è che “probabilmente non era opportuno”; per me
non soltanto era inopportuno, ma ha avuto persino l’avallo del Direttore
Generale! In quella circostanza bisognava fare di più.
Sì è vero, i conti
vanno meglio ma non siamo ancora fuori dal piano di rientro: mi dispiace perché
si parla tanto di conti, ma non si dice di come e quanto sono migliorati i
servizi sanitari.
Saitta ha fatto riferimento a “una sensazione di minore
conflitto tra personale e direzioni”, ma anche qui voglio ricordare che avevo
proposto in Quarta Commissione un’inchiesta sul burn out (stress da lavoro) del personale. Del resto, se il metodo
di valutazione è andare negli ospedali facendosi annunciare e accompagnare dai
Direttori, allora certo che si ha la percezione di un clima sereno in cui tutto
funziona.
Inviterei chi ha facce pubbliche meno note ad andare negli
ospedali in anonimato, a sedersi nei pronto soccorso, parlare con i pazienti e
con il personale per sapere quali sono davvero i reali temi che stanno affliggendo
la sanità piemontese.
Scoprirebbe che c’è una sorta di avvilimento al quale sembra
non esserci possibilità di porre rimedio. L’applicazione di quanto richiesto
per uscire dal piano di rientro ha comportato delle ulteriori inefficienze e faccio qualche esempio.
Perché a Tortona c’è una chirurgia di alta efficienza senza la cardiologia?
Perché non si parla della mobilità passiva che è in aumento? La Lombardia specula su
situazioni che ci costano non poco: ad esempio un paziente inviato all’IEO dopo
l’accettazione viene rinviato in Piemonte, che quindi paga due volte e deve
eseguire lo studio diagnostico del paziente. Quindi a noi spettano i costi del
paziente e alla Lombardia i pagamenti (due, prima e dopo). Quindi a poco vale la
“scusa” che nella trattativa generale si stia trattando per uno sconto del
40-50% su questi costi: io preferirei pagare il giusto, ma per un lavoro ben
fatto.
Mi è sembrato insomma che l’assessore Saitta abbia parlato
quasi come una “controfigura” dell’assessore Reschigna, in una specie di surroga
che ci ha portati a parlare di bilancio
e non di sanità, senza cioè sapere cosa si sta facendo in termini di
miglioramento del servizio.
Vogliamo parlare di altri risparmi possibili?
1 Se raccogliessimo e trattassimo in modo corretto i rifiuti
sanitari speciali avremmo un forte risparmio.
2 Si potrebbe concentrare la chirurgia robotica di alta
specializzazione
3 Infine, un argomento che ho già portato alla ribalta più
volte, ma purtroppo ancora non è stato discusso: alcuni servizi del 118
continuano ad essere costosissimi e non validi dal punto di vista dell’efficienza:
un’ora di volo dell’elisoccorso ci costa 2500-2600 euro per un servizio di
trasferimento indiretto, peraltro con un sistema Gps sperimentale non sicuro e
non approvato in modo definitivo.
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