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mercoledì 9 novembre 2016

NON SOLO CONTI, SI PARLI DI SERVIZI SANITARI




IL PIANO DI RIENTRO PORTA INEFFICIENZE
ALCUNI ESEMPI DI POSSIBILI RISPARMI 
 L'INTERVENTO NEL DIBATTITO DI OGGI IN AULA 
SULL’AUMENTO DI STIPENDIO AI DIRETTORI DELLA SANITÀ

Nutro forti perplessità su quanto riferito dall’Assessore Saitta: mi sta bene che il ruolo dirigenziale e manageriale di alta qualità vada retribuito bene e alla pari di quanto succede in altre regioni, però non sono state aggiunte informazioni sulle quali sarebbe meglio riflettere.
Saitta ha detto di aver dato un contributo a seguito di obiettivi molto precisi ai Direttori generali; io mi sarei auspicato di veder valutare il loro operato al termine del loro percorso, invece mi sembra che li abbia già promossi tutti dando un certificato di garanzia per il futuro. Mi permetto di far rilevare che la scorsa estate c’è stato in Provincia di Torino un caso clamoroso, di un Direttore Sanitario che si è autopromosso e l’unica cosa che è stata detta dall’Assessorato è che “probabilmente non era opportuno”; per me non soltanto era inopportuno, ma ha avuto persino l’avallo del Direttore Generale! In quella circostanza bisognava fare di più.
Sì è vero, i conti vanno meglio ma non siamo ancora fuori dal piano di rientro: mi dispiace perché si parla tanto di conti, ma non si dice di come e quanto sono migliorati i servizi sanitari.
Saitta ha fatto riferimento a “una sensazione di minore conflitto tra personale e direzioni”, ma anche qui voglio ricordare che avevo proposto in Quarta Commissione un’inchiesta sul burn out (stress da lavoro) del personale. Del resto, se il metodo di valutazione è andare negli ospedali facendosi annunciare e accompagnare dai Direttori, allora certo che si ha la percezione di un clima sereno in cui tutto funziona.
Inviterei chi ha facce pubbliche meno note ad andare negli ospedali in anonimato, a sedersi nei pronto soccorso, parlare con i pazienti e con il personale per sapere quali sono davvero i reali temi che stanno affliggendo la sanità piemontese.
Scoprirebbe che c’è una sorta di avvilimento al quale sembra non esserci possibilità di porre rimedio. L’applicazione di quanto richiesto per uscire dal piano di rientro ha comportato delle ulteriori inefficienze e faccio qualche esempio. Perché a Tortona c’è una chirurgia di alta efficienza senza la cardiologia?
Perché non si parla della mobilità passiva che è in aumento? La Lombardia specula su situazioni che ci costano non poco: ad esempio un paziente inviato all’IEO dopo l’accettazione viene rinviato in Piemonte, che quindi paga due volte e deve eseguire lo studio diagnostico del paziente. Quindi a noi spettano i costi del paziente e alla Lombardia i pagamenti (due, prima e dopo). Quindi a poco vale la “scusa” che nella trattativa generale si stia trattando per uno sconto del 40-50% su questi costi: io preferirei pagare il giusto, ma per un lavoro ben fatto.
Mi è sembrato insomma che l’assessore Saitta abbia parlato quasi come una “controfigura” dell’assessore Reschigna, in una specie di surroga che ci ha portati a parlare di bilancio e non di sanità, senza cioè sapere cosa si sta facendo in termini di miglioramento del servizio.
Vogliamo parlare di altri risparmi possibili?
1 Se raccogliessimo e trattassimo in modo corretto i rifiuti sanitari speciali avremmo un forte risparmio.
2 Si potrebbe concentrare la chirurgia robotica di alta specializzazione
3 Infine, un argomento che ho già portato alla ribalta più volte, ma purtroppo ancora non è stato discusso: alcuni servizi del 118 continuano ad essere costosissimi e non validi dal punto di vista dell’efficienza: un’ora di volo dell’elisoccorso ci costa 2500-2600 euro per un servizio di trasferimento indiretto, peraltro con un sistema Gps sperimentale non sicuro e non approvato in modo definitivo.






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