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venerdì 29 maggio 2015

BOTTERO TRANA: PROSSIMO INCONTRO L'8 GIUGNO

I Sindaci dell’Unione Val Sangone scriveranno alla Regione per chiedere di essere presenti al tavolo dell’8 giugno sulla crisi Bottero S.p.A. Trana, con le fasce tricolore. E anche per chiedere con forza un piano industriale da parte della ditta, che coinvolga anche le maestranze; l’utilizzo di opportunità diverse dall’esodo volontario, cioè il ricorso agli ammortizzatori sociali e di prendere in considerazione l’opzione-scambio dato che alcune persone disposte a lasciare il lavoro non possono proporsi in luogo di chi invece vi è obbligato. È quanto emerso nell’incontro di martedì con una rappresentanza dei lavoratori, al termine del Consiglio dell’Unione di Trana. 
I lavoratori sono preoccupati del destino della sede tranese, e sostengono che ci sia stata negli anni passati una cattiva gestione dell’azienda, oltre alla crisi. Da parte mia, ho ribadito che la politica ha il dovere di tenere alta l’attenzione sul caso, visto che si tratta di “tagliare teste” senza alcun piano aziendale, ovvero di sviluppo per il futuro, con il rischio che i 48 esuberi siano solo i primi di una serie. Se è vero che la politica non può imporre alla ditta come comportarsi, può però evidenziare che qui si sta “giocando” con il futuro di 120 famiglie, con pressioni insostenibili per trovare dei para-volontari, dopo anni in cui non ha sviluppato come avrebbe potuto dei prodotti che all’estero sono molto richiesti. Pare infatti che gli ultimi brevetti risalgano alla fine degli anni ’90, e che dopo non siano più stati fatti progetti appetibili per il mercato.
L’amministratore delegato assunto a febbraio vuole risolvere “tagliando” il costo del personale, ma senza un piano di sviluppo serio come si può pensare al futuro? Occorrerebbe invece qualcuno che progetti il futuro, coinvolgendo anche le maestranze che alla ditta hanno dato tanto in questi anni.
Bisogna inoltre che Bottero accetti di utilizzare gli ammortizzatori sociali, visto che ne ha facoltà, in questo modo “guadagnando tempo” per discutere in modo più sereno del domani.

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