Comunicato stampa: sul lupo mancano dati certi
Prima censimento serio, poi si decida
Oggi in Consiglio
Regionale non ho votato né l’uno né l’altro dei documenti proposti sul
contenimento del lupo: gli ordini del giorno 652 “Nuovo piano di
conservazione e gestione del lupo in Italia: incentivare le misure di sostegno
e protezione alle attività agro-silvo-pastorali in alternativa alle deroghe al
divieto di abbattimento dei lupi” presentato dai Consiglieri Barazzotto, Allemano,
Baricco, Bertola Boeti, Caputo, Chiapello, Conticelli, Frediani, Grimaldi,
Molinari, Motta, Ottria, Valle e 678 “Azioni per contrastare la presenza dei
lupi nel territorio piemontese” presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti,
Porchietto, Marrone, Ruffino.
La motivazione è semplice: mancano dati certi sulla
presenza, sul numero, sui comportamenti dell’animale, quindi entrambi i
documenti partono da presupposti sbagliati, sia quello a favore della tutela
della specie protetta, sia quello che vorrebbe al contrario aumentare le azioni
di contrasto.
Inoltre, si dimentica spesso di considerare un elemento
quando si parla di ambiente naturale (conservazione, tutela, animalismo) ovvero
l’elemento umano, antropico, che è il primo elemento inquinante per un
territorio.
Quindi, da una parte il lupo viene visto in maniera
romantica, mentre la stessa simpatia non la rileviamo per i passeracei o le
nutrie o i topi; dall’altra, si fa allarmismo – pastori e greggi aggredite,
segnalazioni, attacchi - su un fenomeno certo presente ma su cui non si hanno
dati certi.
Meglio sarebbe quindi che ci fosse un serio censimento sul
lupo, prima di decidere se e come abbattere o se e come tutelare.
Torino, 26 aprile 2016
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