Estratto dell’intervento
in aula del 7 luglio.
La legge che voterete fra poco ha posto, secondo me, l'accento su
un tema che è oggetto importante di analisi e di attenzione, che è quello del
"profit" e "no profit" nell'ambito della gestione pubblica,
soprattutto della sanità.
I no profit, che sembrano organizzazioni che mirano solo ed
esclusivamente al benessere, solo per il fatto che, da un punto di vista
fiscale, non dividono utili, in realtà, sono stati particolarmente abili a diversificare
le loro attività e quindi i cosiddetti utili derivanti da un'attività sono
state posizionati su altre. Il tema è stato correttamente sollevato, ma era
giusto che fosse così, rivisitato e posto all'attenzione anche di una modifica
legislativa.
Dove nascono le mie perplessità? Proprio nella gestione di una
storia complessa, che nasce da molto lontano, di colui che ha pensato bene, lo
dissi già l'altra volta, di acquistare un'auto non avendo la patente e che
invece di prendere la patente, si convince che prima o poi la patente non sarà
più un obbligo di legge per guidare la macchina. Cambia la storia della Regione
Piemonte, ci sono nuove elezioni, cambia radicalmente il verso e si continua a
parlare di togliere il permesso di guida per consentire a qualcuno di avere
un'auto da guidare.
Anche l'attività che è stata svolta in questi mesi, che è sembrata
più che altro un testa contro testa, piuttosto di entrare nella disamina della
possibilità di intervenire sul più ampio tema del "no profit"
rispetto ad un "profit" che bussa prepotentemente alle porte di un
pubblico in difficoltà a gestire la sanità, poteva essere affrontato in maniera
diversa, avendo la reciproca disponibilità di ascoltarci.
Di fatto, si scrive nella legge che un privato può acquistare un
ospedale pubblico. Che si chiami Gradenigo, Ospedale di Rivoli, Oftalmico, in
qualche maniera un ospedale con il pronto soccorso potrà essere gestito in modo
totale da privati che devono fare profitto.
Una perplessità in ordine a questo mi nasce anche relativamente
alla capacità di gestione. Mi rifiuto di pensare che la politica non sia capace
di gestire un sistema e di governare positivamente il sistema. Sappiamo che il
Gradenigo aveva un buco di bilancio, non riusciva più a supportare questi
debiti ed è intervenuto un privato che, probabilmente, sanerà quei debiti, poi
con i soldi che deriveranno dalla collettività riuscirà a pagare i debiti, gli
interessi che ci sono, a pagare la struttura quanto deve al venditore e
comincerà a fare degli utili e dei profitti, ma non possiamo farlo noi come
pubblico?
La
domanda mi viene spontanea. È difficile immaginare che io, pubblico, dichiaro
la mia totale incapacità a gestire i miei servizi. Se sono così bravi gli
altri, che ci forniranno degli ottimi servizi sanitari, riusciranno a pagarsi i
debiti, a gestire benissimo e a riempirsi persino il portafogli, è inutile
discutere di sanità, cediamola subito, interamente e probabilmente avremo noi i
migliori servizi! Però poi… pagheremo meno?
Un elemento per cui dichiaro che non parteciperò al voto è che
tutto ciò che ha riguardato la sanità ad oggi è stato discusso in quest'Aula è
stato presentato già fatto dalla Giunta, senza reale ascolto. La Giunta si è
assunta la responsabilità di tagliare gli assegni ai soggetti psichiatrici, si
è assunta la responsabilità di tagliare, per il piano di rientro, una quantità
di posti letto e di fare una riforma della rete. Sta facendo una riforma della
rete territoriale e non ha messo mano, nonostante sia stato ampiamente
segnalato, a quel buco, a quel rubinetto aperto che si chiama 118. Credo che
vada messo un freno a quel rubinetto che costa, è l'unico elemento che costa
ogni giorno tanto di più, fino a quadruplicare i costi in quattro anni. L'elisoccorso
notturno che è gestito da privati riesce ad incrementare i costi per portare 12
codici rossi su 50-60 interventi.
Sono spese enormi su cui non si è messo ancora mano.
Un ulteriore elemento che pavento negativamente è che da domani
arriveranno tanti altri privati che diranno: perché noi no? Avete fatto una
legge "ad Gradenigo" dopo quelle ad personam. Busseranno alla nostra
porta e ci chiederanno di essere equiparati ad Humanitas e quindi di avere
ospedali, pronto soccorso e gestione che funzionino in modo corretto e sano,
sempre nell'interesse dei cittadini. Non so se sia vero e se si riuscirà a
gestire il tutto in maniera coerente anche rispetto al personale. Mi risulta
che tanto personale ha preso strade diverse…
Sono queste le motivazioni per le quali continuo a mantenere delle
riserve, perché vorrei che l'ospedale pubblico, così com'era, resti pubblico,
ma che resti pubblico sul serio e a disposizione dei cittadini.
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