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mercoledì 15 luglio 2015

OCCHIO ALL'OFTALMICO: ECCELLENZA CHE NON VA PERSA



Martedì 14 in Consiglio Regionale si è parlato dell’ospedale Oftalmico a seguito di una mozione presentata dalla Consigliera Batzella.
La Giunta vuole infatti spostare la sede, prima in via Cherasco e poi nella nuova Città della Salute.
Ecco il mio intervento:

Le strutture monospecialistiche sono anacronistiche e ad alto costo. Ad oggi, ha relativamente poco senso mantenere tout court una struttura, per una serie di considerazioni anche di sicurezza. Pertanto, non vedo male che possano essere trasferite le competenze di una struttura importante come quella di una specialità di particolare rilievo quale l'oculistica, che ha delle peculiarità che voglio rimarcare e sottolineare.
Il tema dell'oculistica è un tema complesso. Se fosse possibile suggerire un elemento anche all'Assessore Saitta, sarebbe quello di considerare le eventuali strutture trasferite e ammodernate, qualunque siano le allocazioni, mantenendo il riferimento di Pronto Soccorso ed anche quella che viene considerata una palestra formativa per una scuola oculistica, chirurgica, importante.
Pertanto, ritengo che la nostra Regione abbia persino qualcosa da insegnare e da esportare, sul tema dell'oculistica, e non soltanto il fatto di andare a imparare fuori, al di là di quelle che possono essere le non legittime paure di una chiusura. Se immaginiamo che chiuda l'Ospedale Oftalmico, parliamo di una chiusura; se, invece, immaginiamo di trasferire delle competenze specialistiche, suggerirei, per esempio - se potessi dare un'idea al Direttore Generale - a lui o a quelli che dovranno occuparsi del tema - di prevedere per l'oculistica una sala operatoria dedicata, perché è inimmaginabile che nello stesso luogo vada ad operare al colon il chirurgo che "prende" la sala perché ha l'urgenza, e poi si entri a fare un intervento agli occhi.
Voglio inoltre sottolineare un aspetto che forse è emotivamente meno spendibile in quest'aula, ma che, in realtà, ritengo possa essere il nocciolo della questione: uno dei noccioli importanti dell'oculistica riguarda i DRG e gli interventi  che si vanno a fare, oggi, sul tema. E' corretto, cioè, immaginare anche una riduzione di posti letto ed anche che si vada sempre di più verso una chirurgia di tipo ambulatoriale dell'oculistica, quindi limitarne il numero. Attenzione: limitarne, però, non soltanto (mi permetto di suggerire) in quelle che sono le strutture pubbliche oggi note, quali l'Oftalmico o altre strutture del Piemonte, che in realtà poi hanno piccoli numeri sulla grossa chirurgia oculistica (su quella vera), ed andare, se possibile anche eventualmente a rivedere qualche posto letto che sia dato alle strutture accreditate, che - ricordo - sono budgettizzate, quindi oltre quei tetti non possono sforare, e danno un forte sfogo al pubblico.
Non solo: andare anche a ritoccare la parte ambulatoriale,  ritoccare i DRG un po' in rialzo. Perché, diversamente, laddove dovessero essere tutti ambulatoriali, e quindi anche per interventi come i DRG36, o i DRG42, cioè chirurgia della retina, vitrectomia, interventi da due o tre ore, eccetera, se la valutazione DRG è oggettivamente molto bassa, perché ridotta ad un intervento ambulatoriale, rischiamo di disperdere e di perdere il valore di una formazione storica della nostra Regione di grandissime professionalità. Occorre mantenere, invece, e purtroppo la giurisprudenza (ci sono degli avvocati che ci potrebbero dare suggerimenti in materia) ha condannato dei medici perché non hanno ricoverato e sottoposti ad intervento alcuni casi particolarmente complessi .
Pertanto, rischiamo che questi attori incomincino a distrarsi e l'Assessorato (e qui arriviamo all'aspetto economico) si troverà a dover pagare per una serie di pazienti che si trasferiranno in altre regioni per fare degli interventi.
Occorre dunque una revisione seria di quella che può essere un'attività monospecialistica, anche con una riduzione dei posti letto, mantenendo quelli che sono legati a oggettività, per cui bisogna considerarli, e tenendo in considerazione quelli che sono i poli di riferimento di formazione e di palestra importanti per la scuola oculistica regionale. I numeri parlano chiaro: ci sono delle strutture che lavorano, lavorano molto bene, sono pubbliche e sono accreditate, e io dico che anche le accreditate, purché le teniamo sotto stretto controllo, perché budgettizzate, sono forse le migliori da considerare, sotto questo aspetto.
La invito a riguardare anche l'eventuale ritocco dei cosiddetti rimborsi DRG, perché il semplice "declassamento" o modernizzazione, a seconda di come la si voglia guardare, di portare tutto a una chirurgia ambulatoriale, rischia di non incentivare in alcun modo un investimento in una professionalità molto complessa della vera chirurgia oculistica. Rischieremmo di fare del Piemonte un catarattificio, che ha il rimborso da 1.500 euro; tutto sommato, se li mettiamo in catena di montaggio, rischiano di essere perfino redditizi per alcuni e relativamente facili, ma perdiamo quella professionalità che, in realtà, è necessaria ed importante e che i nostri oculisti svolgono molto bene.

Ho poi proposto il ritiro della mozione per discuterne in Commissione, ma la proponente ha ritenuto di andare al voto e la mozione è stata bocciata.


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