Martedì 14 in
Consiglio Regionale si è parlato dell’ospedale Oftalmico a seguito di una
mozione presentata dalla Consigliera Batzella.
La Giunta vuole
infatti spostare la sede, prima in via Cherasco e poi nella nuova Città della
Salute.
Ecco il mio
intervento:
Le strutture
monospecialistiche sono anacronistiche e ad alto costo. Ad oggi, ha
relativamente poco senso mantenere tout court una struttura, per una serie di
considerazioni anche di sicurezza. Pertanto, non vedo male che possano essere
trasferite le competenze di una struttura importante come quella di una
specialità di particolare rilievo quale l'oculistica, che ha delle peculiarità
che voglio rimarcare e sottolineare.
Il tema
dell'oculistica è un tema complesso. Se fosse possibile suggerire un elemento
anche all'Assessore Saitta, sarebbe quello di considerare le eventuali
strutture trasferite e ammodernate, qualunque siano le allocazioni, mantenendo
il riferimento di Pronto Soccorso ed anche quella che viene considerata una
palestra formativa per una scuola oculistica, chirurgica, importante.
Pertanto, ritengo che
la nostra Regione abbia persino qualcosa da insegnare e da esportare, sul tema
dell'oculistica, e non soltanto il fatto di andare a imparare fuori, al di là
di quelle che possono essere le non legittime paure di una chiusura. Se
immaginiamo che chiuda l'Ospedale Oftalmico, parliamo di una chiusura; se,
invece, immaginiamo di trasferire delle competenze specialistiche, suggerirei,
per esempio - se potessi dare un'idea al Direttore Generale - a lui o a quelli
che dovranno occuparsi del tema - di prevedere per l'oculistica una sala
operatoria dedicata, perché è inimmaginabile che nello stesso luogo vada ad
operare al colon il chirurgo che "prende" la sala perché ha
l'urgenza, e poi si entri a fare un intervento agli occhi.
Voglio inoltre
sottolineare un aspetto che forse è emotivamente meno spendibile in quest'aula,
ma che, in realtà, ritengo possa essere il nocciolo della questione: uno dei
noccioli importanti dell'oculistica riguarda i DRG e gli interventi che si vanno a fare, oggi, sul tema. E'
corretto, cioè, immaginare anche una riduzione di posti letto ed anche che si
vada sempre di più verso una chirurgia di tipo ambulatoriale dell'oculistica,
quindi limitarne il numero. Attenzione: limitarne, però, non soltanto (mi
permetto di suggerire) in quelle che sono le strutture pubbliche oggi note,
quali l'Oftalmico o altre strutture del Piemonte, che in realtà poi hanno
piccoli numeri sulla grossa chirurgia oculistica (su quella vera), ed andare,
se possibile anche eventualmente a rivedere qualche posto letto che sia dato
alle strutture accreditate, che - ricordo - sono budgettizzate, quindi oltre
quei tetti non possono sforare, e danno un forte sfogo al pubblico.
Non solo: andare anche a ritoccare la parte
ambulatoriale, ritoccare i DRG un po'
in rialzo. Perché, diversamente, laddove dovessero essere tutti ambulatoriali,
e quindi anche per interventi come i DRG36, o i DRG42, cioè chirurgia della
retina, vitrectomia, interventi da due o tre ore, eccetera, se la valutazione
DRG è oggettivamente molto bassa, perché ridotta ad un intervento
ambulatoriale, rischiamo di disperdere e di perdere il valore di una formazione
storica della nostra Regione di grandissime professionalità. Occorre mantenere,
invece, e purtroppo la giurisprudenza (ci sono degli avvocati che ci potrebbero
dare suggerimenti in materia) ha condannato dei medici perché non hanno
ricoverato e sottoposti ad intervento alcuni casi particolarmente complessi .
Pertanto, rischiamo
che questi attori incomincino a distrarsi e l'Assessorato (e qui arriviamo
all'aspetto economico) si troverà a dover pagare per una serie di pazienti che
si trasferiranno in altre regioni per fare degli interventi.
Occorre dunque una
revisione seria di quella che può essere un'attività monospecialistica, anche
con una riduzione dei posti letto, mantenendo quelli che sono legati a
oggettività, per cui bisogna considerarli, e tenendo in considerazione quelli
che sono i poli di riferimento di formazione e di palestra importanti per la
scuola oculistica regionale. I numeri parlano chiaro: ci sono delle strutture
che lavorano, lavorano molto bene, sono pubbliche e sono accreditate, e io dico
che anche le accreditate, purché le teniamo sotto stretto controllo, perché
budgettizzate, sono forse le migliori da considerare, sotto questo aspetto.
La invito a riguardare
anche l'eventuale ritocco dei cosiddetti rimborsi DRG, perché il semplice
"declassamento" o modernizzazione, a seconda di come la si voglia
guardare, di portare tutto a una chirurgia ambulatoriale, rischia di non
incentivare in alcun modo un investimento in una professionalità molto
complessa della vera chirurgia oculistica. Rischieremmo di fare del Piemonte un
catarattificio, che ha il rimborso da 1.500 euro; tutto sommato, se li mettiamo
in catena di montaggio, rischiano di essere perfino redditizi per alcuni e
relativamente facili, ma perdiamo quella professionalità che, in realtà, è
necessaria ed importante e che i nostri oculisti svolgono molto bene.
Ho poi proposto il
ritiro della mozione per discuterne in Commissione, ma la proponente ha
ritenuto di andare al voto e la mozione è stata bocciata.
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