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martedì 26 gennaio 2016

GIORNATA DELLA MEMORIA: SI RICORDI ANCHE STERMINIO OMOSESSUALI

Nell’incontro per la Giornata della Memoria che si è svolto a Palazzo Lascaris lunedì 25 gennaio, ricordato un aspetto meno conosciuto dei campi di sterminio nazisti, quello nei confronti degli omosessuali.


“Le minacce di discriminazione basate sulle differenze sono purtroppo sempre attuali – commenta il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Rete Civica), organizzatore dell’incontro – e sono più alte tanto più ci si allontana nel tempo dagli eventi storici. Per questo sono importanti momenti di testimonianza e ricordo”.

Il rappresentante di Arcigay Marco Alessandro Giusta ha ripercorso le tappe delle discriminazioni sia in Italia che in Germania. In Italia gli omosessuali venivano ammoniti e poi mandati al confino anche soltanto sulla base di maldicenze, e spesso venivano “accusati” di omosessualità anche perseguitati politici.
Per quanto riguarda la Germania, prima del nazismo l’omosessualità, nonostante fosse “punita” dal noto Paragrafo 175 del codice penale, veniva tollerata al punto che a Berlino vi era una forte comunità libera che chiedeva pubblicamente la rimozione del paragrafo. Ma al regime hitleriano non andava giù e lo dimostrò con la Notte dei Lunghi Coltelli, nel 1934.
Nei campi di concentramento furono internati circa 10mila omosessuali, dei quali 8mila morirono, anche dopo atroci esperimenti. Delle donne omosessuali meno si conosce, se non che venivano internate come “asociali” o “prostitute”. Anche dopo la liberazione dei campi, molti omosessuali passarono da una prigionia all’altra, poiché furono incarcerati per un reato che venne meno solo nel 1994.


 


“La proposta di Giusta e di Arcigay affinché più che di Giornata della Memoria si parli di Giornata delle Memorie, al plurale, è del tutto condivisibile e la farò mia – conclude Monaco – Nel panorama attuale in cui l’omosessualità - che a me piace definire meglio omoaffettività - non è ancora del tutto esente da discriminazioni, dico che quando ci libereremo di ogni etichetta per definire un’altra persona, allora avremo una società migliore”.

Fino al 30 gennaio presso la Casa Arcobaleno di Porta Palazzo sono visitabili due mostre dedicate al tema: "Adelmo e gli altri – omosessuali al confino nel Materano" e "Rosa Cenere".


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