Nell’incontro per la Giornata della Memoria
che si è svolto a Palazzo Lascaris lunedì 25 gennaio, ricordato un aspetto meno
conosciuto dei campi di sterminio nazisti, quello nei confronti degli
omosessuali.
“Le minacce di discriminazione basate sulle
differenze sono purtroppo sempre attuali – commenta il Consigliere Regionale
Alfredo Monaco (Rete Civica), organizzatore dell’incontro – e sono più alte
tanto più ci si allontana nel tempo dagli eventi storici. Per questo sono
importanti momenti di testimonianza e ricordo”.
Il rappresentante di Arcigay Marco Alessandro
Giusta ha ripercorso le tappe delle discriminazioni sia in Italia che in
Germania. In Italia gli omosessuali venivano ammoniti e poi mandati al confino
anche soltanto sulla base di maldicenze, e spesso venivano “accusati” di
omosessualità anche perseguitati politici.
Per quanto riguarda la Germania, prima del
nazismo l’omosessualità, nonostante fosse “punita” dal noto Paragrafo 175 del
codice penale, veniva tollerata al punto che a Berlino vi era una forte
comunità libera che chiedeva pubblicamente la rimozione del paragrafo. Ma al
regime hitleriano non andava giù e lo dimostrò con la Notte dei Lunghi
Coltelli, nel 1934.
Nei campi di concentramento furono internati
circa 10mila omosessuali, dei quali 8mila morirono, anche dopo atroci
esperimenti. Delle donne omosessuali meno si conosce, se non che venivano
internate come “asociali” o “prostitute”. Anche dopo la liberazione dei campi,
molti omosessuali passarono da una prigionia all’altra, poiché furono
incarcerati per un reato che venne meno solo nel 1994.
“La proposta di Giusta e di Arcigay affinché
più che di Giornata della Memoria si parli di Giornata delle Memorie, al
plurale, è del tutto condivisibile e la farò mia – conclude Monaco – Nel
panorama attuale in cui l’omosessualità - che a me piace definire meglio
omoaffettività - non è ancora del tutto esente da discriminazioni, dico che
quando ci libereremo di ogni etichetta per definire un’altra persona, allora
avremo una società migliore”.
Fino al 30 gennaio presso la Casa Arcobaleno
di Porta Palazzo sono visitabili due mostre dedicate al tema: "Adelmo e gli
altri – omosessuali al confino nel Materano" e "Rosa Cenere".
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