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martedì 26 gennaio 2016

GIOCO D'AZZARDO: IL PROBLEMA DELLA LUDOPATIA

Venerdì 22 a Giaveno ho partecipato con piacere e interesse alla serata organizzata dalla vicesindaco Enza Calvo sul gioco d'azzardo e la ludopatia.


Lo psicologo del Sert (servizio tossodipendenze) dell'Asl TO 3, Luca Rossi, ha spiegato molto bene la differenza tra un gioco d'azzardo "normale" - ad esempio acquistare un biglietto della lotteria, o giocare al lotto ogni tanto - e una dipendenza patologica che porta spesso le persone, e le loro famiglie, alla rovina economica. 
Il gioco, sia esso alle slot machines, ai gratta e vinci o alle scommesse sportive, se praticato continuativamente non può che portare al numero fisso: solo una giocata su cinque è una vincita, ed è ancora tutto da vedere se sia una vincita vera e propria in senso numerico. 

La dipendenza è trasversale, e colpisce persone di tutti i ceti sociali. Nel nostro territorio dell'Asl TO3 c'è una prevalenza maschile (70%), mentre la media nazionale è divisa equamente tra maschi e femmine. 

"Quando il gioco diventa patologico, quel che si ricerca non è più la vittoria, ma il gioco stesso, il senso di adrenalina che viene dal giocare. Ci troviamo a dover sfatare false credenze, anche tra i giovanissimi, ad esempio per quanto riguarda il poker online, sul fatto che qualche professionista viva del suo gioco. Ma si tratta appunto di casi particolari, di eccezioni, di persone molto furbe che sanno anche quando smettere", ha detto Rossi. 

In Piemonte dal 2005 al 2014 si è passati da 166 a 1277 casi di ludopatia presi in carico dalle Asl. 

Con il collega Andrea Appiano ci siamo concentrati sulle tre proposte di legge in discussione in Consiglio Regionale; dato che c'è una sostanziale comunità di intenti tra i diversi proponenti, è probabile che vi sarà un testo unico ampiamente condiviso. Occorre fare i conti con le normative nazionali, e tenere presente che il gioco d'azzardo è un'attività lecita: per questo i Comuni (e la Regione) non possono negare tout court le licenze, ma possono cercare di porre dei limiti che salvaguardino le categorie più fragili come ad esempio porre delle distanze da scuole o case di riposo. Possono anche agire sulla tassazione di queste attività, ad esempio premiando chi non installa o disinstalla le slot machines con uno sconto sul prelievo fiscale. 

Nel mio intervento, ho sottolineato l'importanza della prevenzione, con l'educazione specie tra i più giovani; in questo l'Asl già agisce con studenti impegnati al liceo Pascal nella peer education, educazione tra pari. Sono appositamente formati per parlare con i coetanei dei problemi delle dipendenze. 
Ho sottolineato come il settore abbia un giro d'affari di 80 miliardi, quello legale, e si stima che siano altri 120 miliardi di euro quelli provenienti dal settore illegale. 
Una notizia attuale che ha destato scalpore è che nel Comune di Santena, 8mila abitanti, si spende ogni mese un milione di euro per il gioco d'azzardo. In effetti su media nazionale, è come se ogni italiano compresi i neonati, spendesse 1800 euro all'anno. 
Occorre impegnarsi anche di più sull'insegnamento della matematica, in particolare della teoria della probabilità, per far capire quali siano le reali prospettive di vincita quando si gioca d'azzardo. 



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